Guardare l’anno passato con occhi che vedono…

Quali ordini stai facendo dal grande “catalogo dell’universo” per il prossimo anno? Il tuo sguardo è focalizzato su quello che non ha funzionato finora o sei aperto a far splendere i tuoi lati più luminosi?

di Sahaja Mascia Ellero

Che meraviglia il nostro cervello! Migliaia di anni di evoluzione concentrati in così poco spazio! Miliardi di cellule e circuiti impegnati nell’arduo compito di garantire la nostra sopravvivenza con meccanismi sempre più sofisticati e complessi! Pensiamo, ad esempio, alla memoria, che ci consente di procedere spediti sulla strada del progresso senza dover ogni volta (letteralmente!) reinventare la ruota. O alle abitudini, che ci permettono di svolgere alcune attività in modo automatico, concentrandoci su cose più importanti. O al sofisticato ingranaggio delle emozioni, come ad esempio la paura, che ci protegge da pericoli dei quali forse, altrimenti, non ci renderemmo conto. E, cosa più importante di tutte, il fatto che solo noi esseri umani, proprio grazie alla complessità del nostro sistema nervoso, possiamo raggiungere l’illuminazione!

(Tra parentesi: ringrazi mai il tuo cervello per tutto quello che fa per te? Potrebbe essere una buona pratica da sviluppare.)

A volte, tuttavia, sembra quasi che il nostro cervello si faccia un po’ prendere la mano: come se non si rendesse conto che non siamo più ai tempi delle caverne e che la nostra sopravvivenza fisica, pur rimanendo di vitale importanza, si accompagna ormai a esigenze più sottili. E così, specialmente per chi percorre il sentiero della ricerca spirituale, il cervello diventa a volte un ostacolo. Come in questo periodo dell’anno…

Uno dei meccanismi del cervello legati alla sopravvivenza è chiamato “pregiudizio negativo”: è quel meccanismo che ci fa ricordare più facilmente le cose negative rispetto a quelle positive, perché quelle negative sono potenzialmente più pericolose per la nostra sopravvivenza. Immagino che fin dagli albori dell’umanità fosse più importante ricordare la persona che ci aveva dato una randellata in testa, piuttosto che quella che ci aveva offerto un fiore!

Adesso, però, il nostro sguardo vorrebbe abbracciare la realtà senza pregiudizi, tantomeno negativi. Vorrebbe voltarsi a guardare l’anno appena trascorso con amorevolezza e apprezzamento sia per le randellate che per i fiori ricevuti. E invece… il benedetto pregiudizio negativo ci fa balzare subito alla memoria gli eventi più spiacevoli e difficili, colorando il nostro vissuto con quelle emozioni. Ecco allora che il 2022 rischia di rimanere per noi “l’ennesimo anno difficile”, “l’anno della crisi”, “l’anno della guerra”, “l’anno in cui mi è arrivata quella bolletta esorbitante”, “l’anno in cui l’Italia non è arrivata ai Mondiali”, “l’anno in cui ho avuto quella malattia”, “l’anno in cui ho fatto di nuovo fatica a meditare”, “l’anno in cui…” (aggiungi liberamente tutto quello che il pregiudizio negativo ti sta suggerendo in questo momento.)

Ci vuole impegno per contrastare questo meccanismo, in questi giorni e durante tutto l’anno, proprio perché è un qualcosa di automatico e ancestrale, legato alla sopravvivenza. Bisogna mettersi d’impegno a ricordare tutti (e sottolineo tutti!) gli eventi, le esperienze, le persone, i doni ricevuti ogni giorno, ogni mese, ogni anno. Ma perché è importante farlo? Perché quello su cui la nostra mente si sofferma è quello che continuiamo a creare. È quello che ordiniamo dal grande “catalogo dell’Universo”, quello che facciamo emergere dal campo di coscienza unificata.

Non possiamo sperare che il 2023 sarà un anno migliore, se quel “meglio” non vibra già nelle nostre corde. Non possiamo manifestare l’anno migliore della nostra vita, se i nostri pensieri sono pieni di tristezza e sfiducia. Non possiamo ambire alla felicità, se permettiamo al pregiudizio del nostro cervello di focalizzarsi sull’infelicità.

Questo non significa smettere di essere obiettivi nei confronti della vita e vedere tutto con occhiali rosa scollegati dalla realtà. Al contrario, significa togliersi gli occhiali neri del pregiudizio negativo e vedere con obiettività quanta bellezza c’è stata, e c’è sempre, pur nel mezzo delle sfide e delle difficoltà. Significa “guardare con occhi che vedono”, non solo gli eventi stessi, ma anche ciò che sta sotto la superficie delle cose: il loro vero scopo e valore. Significa riconoscere i doni, che ci sono sempre.

Ecco allora un paio di domande dalle quali possiamo cominciare, per dare al 2022 il suo meritato riconoscimento e per iniziare il 2023 con il piede giusto: un “piede” che ci farà fare grandi passi verso ciò che di più bello e appagante vogliamo manifestare. Due domande semplici semplici, ma di grande potere:

  1. Quali sono stati i 10 momenti più belli per me nel 2022? (Ce ne sono sicuramente tantissimi, e se vuoi puoi fare un elenco più lungo, ma cerca di scriverne almeno 10!)
  2. Se dovessi scegliere il dono più importante del 2022 per cui essere grato, quale sarebbe?

Bene, la “caccia al tesoro” è cominciata! Sta a te, adesso, aggiungere sempre nuove domande e portare con te nel nuovo anno una consapevolezza sempre maggiore della meravigliosa abbondanza di opportunità, ispirazione, luce e amore che c’è già nella tua vita e che continuerai ad attirare. Ringrazia il tuo cervello per il suo pregiudizio negativo, ma incoraggialo ad avere, d’ora in poi, un “pregiudizio ottimistico”! Perché la Vita ci ama, e vuole darci il meglio… se glielo lasciamo fare!

Ecco alcune parole di Yogananda che potranno darti forza e ispirazione in questo periodo:

«Dimentichiamo i dispiaceri del passato e decidiamo di non portarli con noi nel nuovo anno.  Con nuova determinazione e volontà incrollabile, decidiamo di rinnovare la nostra vita, le nostre migliori abitudini e i nostri successi nel tempio del nuovo anno. […] Ricordate che, a prescindere dalle nostre prove o dallo scoraggiamento, se ci sforziamo di essere migliori e di avere successo scopriremo che, essendo fatti a immagine di Dio, siamo dotati di un potere illimitato, molto più forte delle nostre peggiori prove, qualunque esse siano. Decidiamo di vincere, focalizzando tutta la nostra concentrazione sugli sforzi incessanti per avere successo nel nuovo anno, e saremo sicuramente vittoriosi».    

Buon Natale, e che il nuovo anno sia traboccante di vittorie e benedizioni!

Se vuoi approfondire la caccia al tesoro per portare alla luce “i doni del 2022”, Sahaja ti aspetta online con l’omonimo corso mercoledì 28 dicembre e, sempre online, il 7 e 8 gennaio per iniziare a manifestare il nuovo anno. È possibile assistere ai corsi anche in un secondo momento, ricevendo la registrazione. Informazioni su https://online.ananda.it/event/i-doni-del-2022/

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