Il lungo viaggio dell’anima

La nostra anima è in viaggio verso la perfetta felicità. Il viaggio però può diventare molto più lungo, se si perde tra le illusioni di finti appagamenti, come racconta Yogananda.

di Jayadev Jaerschky

La nostra anima è impegnata in un lungo e avventuroso viaggio. Dove? Verso l’Infinito, che è la nostra casa, dove tutto vibra di una gloriosa beatitudine, libertà, amore e bellezza. Conosciamo e ricordiamo tutti questo “luogo”, in qualche parte profonda di noi.

Quindi… ti senti pronto per ascoltare una storia che racconta il viaggio – spesso tragicomico – della tua stessa anima? Ti va di scoprire che cosa ti ha ingannato e, forse, ti sta ancora ingannando, rendendo il tuo viaggio più lungo e sofferto del necessario?

È una storia che Paramhansa Yogananda raccontava spesso: illustra il modo in cui la tua anima vaga in un lungo viaggio di intere incarnazioni alla ricerca del perfetto appagamento. Vita dopo vita dopo vita, che cosa hai desiderato da sempre? Che cosa ti ha eternamente spinto? Forse lo sai già: il desiderio della pura felicità. A noi esseri umani manca fondamentalmente solo una cosa: essere veramente, permanentemente e intensamente felici.

La storia si trova nel libro Conversazioni con Yogananda (Conversazioni con Yogananda (anandaedizioni.it)) L’uomo descritto sei proprio tu. Visualizzati nella sua situazione. Se preferisci, immagina non un uomo, ma una donna; tanto non importa, sei stato uomo e donna tantissime volte, se i Maestri dicono il vero. Ogni tanto però, in mezzo al racconto, ci fermeremo per riflettere…

La storia della tua anima
C’era un uomo che amava Dio e aveva raggiunto un certo progresso spirituale, ma aveva anche alcuni desideri terreni ancora da soddisfare. Alla fine della sua vita, un angelo gli apparve e gli chiese: “C’è ancora qualcosa che desideri?”.
“Sì” disse l’uomo. “Per tutta la vita sono stato debole, magro e malaticcio. Nella mia prossima vita vorrei avere un corpo forte e sano”.

Riflessione:
Stai cercando la salute? È giusto così: è tuo dovere divino prenderti cura del tempio del corpo, che è prezioso. Ma pensi ancora che nel corpo e nelle sue sensazioni troverai la vera felicità? Che la sperimenterai quando finalmente il tuo corpo starà perfettamente bene? O hai capito profondamente l’atteggiamento più saggio: tenere il corpo in buona salute per avere un alleato nel tuo viaggio interiore, verso una consapevolezza sempre più espansa e elevata?

Nella vita seguente gli fu dato un corpo forte, grande e sano. Ma era povero, e trovava difficile mantenere adeguatamente nutrito quel corpo così robusto. Alla fine – ancora affamato – giaceva sul letto di morte. L’angelo gli apparve nuovamente e gli chiese: “C’è qualcos’altro che desideri?”.
“Sì” rispose l’uomo. “Per la mia prossima vita, vorrei un corpo forte e sano, e anche un conto in banca bello robusto!”.

Riflessione:
Fai ancora dipendere la tua felicità dal denaro? Certo, essere poveri non è dignitoso e neppure utile. Ma sei capace di vivere una vita veramente “semplice con ideali elevati”? Se non è così, il viaggio della tua anima si allungherà

Bene, la volta successiva ebbe un corpo forte e sano ed era anche ricco. Col tempo, però, cominciò a dispiacersi di non avere nessuno con cui condividere la sua buona sorte. Quando la morte arrivò, l’angelo gli chiese: “C’è qualcos’altro?”.
“Sì, per favore. La prossima volta vorrei essere forte, sano e ricco, e anche avere una brava donna per moglie”.

Riflessione:
Credi ancora nella suprema felicità che proviene da una storia romantica? Stai ancora cercando la tua anima gemella per essere finalmente felice? Il tuo ego si fa ancora ingannare in questo modo? Certo, è bello avere un caro marito, una cara moglie, ma se credi che la tua felicità dipenda da lui o da lei, significa che stai allungando il viaggio della tua anima con – purtroppo – ancora delle botte amare.

Bene, nella vita seguente gli vennero date tutte queste benedizioni. La moglie era una brava donna, ma sfortunatamente morì ancora giovane. Per il resto dei suoi giorni, l’uomo pianse la sua perdita; venerò i suoi guanti, le sue scarpe e altri suoi oggetti che gli erano cari. Mentre stava morendo di dolore, l’angelo gli apparve nuovamente e gli chiese: “E adesso che cosa vuoi?”.
“La prossima volta” disse l’uomo “vorrei essere forte, sano e ricco, e anche avere una brava moglie che viva a lungo”.
“Sei sicuro di aver pensato a tutto?” chiese l’angelo.
“Sì, sono sicuro: stavolta è proprio tutto”.

Riflessione:
È naturale amare il compagno, gli amici, i genitori, i figli, i fratelli e le sorelle. Ed è normale piangere quando lasciano il corpo. Tuttavia, Yogananda insegna che Dio separa appositamente le anime, fino a quando la nostra anima non capisce che nessuno è veramente nostro. Alla fine l’anima si innamora dell’Amore stesso, che è Dio. Chiediti: “A quale punto sono in questa evoluzione di libertà?”.

Beh, nella vita seguente ricevette tutte queste cose, inclusa una brava moglie che visse a lungo. Il guaio fu che visse troppo a lungo! Invecchiando, l’uomo si innamorò della sua bella e giovane segretaria, e finì per lasciare la sua brava moglie per quella ragazza. Ma la ragazza voleva solo il suo denaro; quando riuscì a impadronirsene, se ne andò con un uomo molto più giovane. Alla fine, mentre l’uomo giaceva morente, l’angelo gli apparve di nuovo e gli chiese: “Beh, che cosa vuoi stavolta?”.
“Niente!” urlò l’uomo. “Niente, mai più! Ho imparato la mia lezione. Ho visto che in ogni appagamento c’è una trappola. D’ora in poi, ricco o povero, sano o malato, sposato o celibe, qui su questa Terra o sul piano astrale, io voglio solo il mio Amato divino. Ovunque ci sia Dio, solo lì c’è la perfezione!”».

Riflessione:
Quanto grida la tua anima: “Oramai basta, voglio solo Te, Dio!”? Se questa chiamata è forte, sappi che il tuo viaggio, probabilmente, terminerà presto. Altrimenti viaggerei ancora per un po’, sperimentando diverse delusioni come l’uomo della storia. Alla fine, comunque, tornerai a casa finendo il tuo viaggio lungo, il tuo esilio. E la festa sarà grande, perché il figliol prodigo sarà di nuovo tornato dal Padre, dalla Madre.

Buon viaggio.

 

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