Abbiamo ricominciato a spostarci, forse a cercare fuori quello di cui siamo stati privati durante il lungo tempo di chiusura: ma per riscoprire che il luogo che cerchiamo è sempre dentro di noi. Ecco un messaggio dalla yogini Francesca.
di Francesca De Luca
Sono tornata a viaggiare ed è una gioia per il cuore potersi spostare liberamente, vedere posti nuovi, incontrare persone, tornare a riassaporare una sorta di “normalità”, seppur ancora segnata dal Covid.
Ma il mio primo assaggio di vacanze ha subito svelato, forse con evidenza maggiore che in passato, la vera dimensione del viaggio: non importa dove andiamo e con chi partiamo, la meta del viaggio siamo sempre noi stessi!
Che tu scelga un viaggio di pura evasione, una vacanza rilassante o avventurosa, che tu parta da solo o in compagnia, non fa molta differenza: viaggiare vuol dire uscire dall’ordinario, spostare il punto di vista, osservare te stesso/a in relazione agli altri in maniera diversa dal solito e, quindi, cogliere nuovi aspetti di te e del momento che stai attraversando.
Il viaggio si è rivelato un’occasione preziosa per guardare la mia vita di oggi dall’esterno, osservarmi nel rapporto con amiche che normalmente vedo poco, confrontarmi con altri modi di vivere e pensare.
Ed è stato una sorta di risveglio, di fuoriuscita dalla “bolla” yogica in cui ho vissuto nell’anno e mezzo passato, fatta di pratica personale, tante lezioni online (poche in presenza) e vari ritiri, a cui si è aggiunto il Master in Mindfulness e Neuroscienze..
Ritrovare gli altri è stato soprattutto prendere coscienza del dolore e dei problemi che affliggono tanti e che spesso ignoro.
Soprattutto al rientro a casa, mi sono resa conto che lo yoga può rischiare di allontanare dalla realtà se diventa un’esperienza totalizzante. E ho chiaramente percepito che il mio desiderio, invece, è quello di conoscere le problematiche altrui per poter mettere lo yoga veramente al servizio del prossimo.
Quest’anno dunque, non ho grandi consigli di viaggio da dare, se non di provare a vivere le vacanze con un po’ più di presenza mentale e portare con sé un piccolo diario su cui annotare non soltanto i posti che visitiamo in vacanza, ma soprattutto ciò che osserviamo dentro di noi, ciò che emerge dai “luoghi interiori”.
Perché la consapevolezza è ciò che ci permette di comprendere dove ci troviamo e di intraprendere (magari al rientro dalle vacanze) i cambiamenti che auspichiamo per essere più felici.