FASE 2: il nuovo “ME”

Abbiamo atteso con ansia un nuovo mondo: ma se il ‘fuori’ non è come lo aspettavi, nuovo potresti esserlo tu.

di Jayadev Jaerschky

Stiamo forse vivendo una sorta di transizione globale, che coinvolge praticamente tutti sulla Terra? Allora di che tipo di transizione si tratta? Ce lo chiediamo tutti.

Sta per sorgere una nuova alba per il nostro mondo? Può essere che una nuova vita, fatta di più calore e unione, si stia annunciando, per tutto il nostro pianeta? Forse una nuova epoca più illuminata ci sta aspettando, tra poco? Il sole si sta muovendo in alto nel cielo, per portarci presto una nuova luce, una nuova vita radiosa?

Può essere!

Però ahimé… potrebbe anche essere che il completo opposto si verificherà, un po’ alla volta: forse sta arrivando una notte davvero buia, portando ancora più sofferenza al pianeta, tanta confusione, aggressione, paura, disorientamento.

Comunque sia, se è in arrivo una crudele notte oppure una meravigliosa alba, il punto importante sarai sempre tu: “Che cosa sta succedendo in me, con me? Come risulterà il nuovo me? Dove sto andando, che cosa sta crescendo in me?”

Il nuovo me, dal punto di vista yogico, dovrebbe manifestare più possibile il nostro antico “Me”, l’anima da sempre divina, che è felicemente libera e indipendente dalle costanti dualità del mondo esterno.

Potrebbe davvero accadere che fuori il mondo diventerà una vera notte scura e dura, mentre dentro di te sorgerà una alba luminosa e libera? Sì, e questo è proprio l’insegnamento dei Maestri. Il tuo “Me” vero potrà vincere, almeno un poco alla volta, persino durante una notte terribilmente buia.

E se invece fuori il mondo comincerà di nuovo a brillare, con una meravigliosa bellezza e gentilezza? Fantastico, allora brilleranno insieme, il mondo dentro e il mondo fuori. Che spettacolo di luce sarà!

Gli yogi da sempre lo insegnano all’umanità sofferente: “Tu sei tanto più di ciò che stai manifestando ora. Evolviti, trova il tuo nuovo, ma antico e saggio “Me”, che vive nella felicità naturale”. Per trovarlo, serve entrare dentro, nel nostro profondo, nella meditazione, lontano dai sensi che ci legano ai costanti alti e bassi della vita.

Il nostro momento perfetto per la meditazione e lo yoga meditativo è adesso. Lockdown. La via interiore si è  aperta al mondo, quasi facendo forza su di noi.

Conosci questa storia? Una volta, tanto tempo fa, un uomo fortunato riceve da un saggio una fiaccola magica: essa illuminava non il mondo, ma la propria anima, il nuovo e antico “Me”. La sfida, gli disse il saggio, era che la fiaccola doveva essere tenuta nelle mani completamente immobili. Più erano immobili, più la fiaccola brillava forte verso l’anima. All’inizio l’uomo non riuscì. Poi per qualche attimo le sue mani erano ferme, e la fiaccola cominciò a brillare tenuemente. Imparò col tempo di stare più a lungo immobile, e la fiaccola si fece sempre più brillante. L’uomo ora riuscì a vedere il suo nuovo ma antico “Me”. “Questo sono io”, esclamò con grande gioia e sollievo. Alla fine entrò in uno stato perfettamente immobile e la sua anima era illuminata. Il suo nuovo “Me” era nato.

Yogananda spiega l’evoluzione della nostra “fiaccola interiore” in questi quattro stadi:

“Lo stato materiale della coscienza è segnato dalla completa identificazione della coscienza con le lotte materiali e con l’acquisizione delle cose materiali.” In altre parole, la nostra coscienza è completamente legata al mondo esteriore. La fiaccola non brilla proprio.

“Nel secondo stato, il devoto, attraverso la concentrazione, cerca ogni tanto di allontanarsi dai sensi.” Già questo è un ottimo primo passo. Ogni tanto ti interiorizzi e senti il tuo vero “Me”, sano, felice, armonioso, saggio. La tua fiaccola comincia a brillare nella tua vita, portandoti felicità.

“Nel terzo stato, lo yogi, per concentrazione, raggiunge il punto centrale, dove trova, in piccole esperienze di beatitudine, le sue tendenze del bene e del male equilibrate.” A questo punto siamo già avanzati, il “Me” nuovo sta brillando, ma il vecchio “me” ancora si fa avanti.

Nel quarto stato, quando la coscienza diventa tutt’uno con l’unico bene, o Dio, il devoto va oltre gli opposti del bene e del male. Quando una persona si risveglia in Dio, le dualità dei sogni del bene e del male svaniscono, così come le esperienze dolorose e gioiose della malattia e della salute. La morte e la vita sperimentati nel sogno svaniscono quando la persona si risveglia”. A questo punto sei salvo, stabilito nel tuo nuovo ma antico “Me”. La tua fiaccola ora brilla con la luce dei cieli.

Come fai ad accendere la tua fiaccola? Sviluppando nella vita quotidiana uno stato mentale di pace che regna anche nel tuo cuore, durante tutte le esperienze delle dualità terrene. Poi aggiungi la meditazione regolare.

Questa fiaccola della calma ti aiuterà a trovare l’anima immutabile e felice, il tuo nuovo antico “Me”. Allora osserverai il mondo duale con tanta compassione, ma restando sempre equilibrato in mezzo a tutti i cambiamenti.

Quando alla fine la fiaccola brilla fortissimamente, vedrai persino lo Spirito riflesso ovunque, durante la notte buia e durante l’alba spettacolare.

Ecco quindi una affermazione finale, insegnata da Yogananda:

Quando mi sarò ritrovato,
sfreccerò attraverso tutti i cuori
con la fiaccola dei sorrisi della mia anima.
Per primo sorriderà il mio cuore,
poi il viso e gli occhi.
Ogni parte del mio corpo
risplenderà nella luce dei sorrisi.

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