Per Natale, regalati una più profonda meditazione

In tempi intensi, riuscire a trovare uno sguardo distaccato, che può cogliere l’intero panorama degli eventi, è il punto di vista più saggio: sperimentalo con la meditazione.

di Amrita Elena Cantarutti

Patanjali ci ha lasciato una traccia da seguire per la realizzazione di Dio. Gli otto passi, ossia:

Yama e Niyama: le regole per il nostro atteggiamento interiore. Da fare e da non fare. Sii pacifico nei tuoi pensieri e lo sarai anche nelle tue azioni, sii contento, controlla i tuoi sensi e sii disciplinato, e così via.

Asana: la postura di meditazione, che può comprendere anche le posizioni dell’Hatha Yoga, ma nello specifico si riferisce alla posizione corretta della meditazione. Yogananda diceva che una spina dorsale curva è nemica della meditazione. Impariamo a tenere una posizione corretta, che si sia seduti su una sedia o a terra, non lasciamo cadere le spalle, non dondoliamo, non ingobbiamoci. Dobbiamo essere consapevoli del nostro corpo per andare oltre il corpo. Mantieni la spina dorsale eretta, il mento parallelo al pavimento, si forte ma rilassato, attivo ma calmo. Dolori? Cambia qualcosa nella tua posizione. Gli asana dell’Hatha Yoga aiutano a sciogliere le tensioni del corpo e a mantenere una buona posizione più a lungo e anche ad avere un corpo più vitale alla fine della pratica. Per meditare ci vuole energia e l’Hahta Yoga serve a questo. A preparare il corpo per la meditazione. Dovremmo ricordarlo sempre quando pratichiamo, che non stiamo facendo un’attività fisica che ci rende più sciolti o più competitivi o più alla moda. L’Hatha yoga è stato espresso dai Rishi per entrare nello stato di meditazione: Dhyana.

Pranayama: si potrebbe ridurre al solo controllo del respiro che si pratica nelle tecniche di Pranayama, ma non pratichiamo Pranayama anche durante gli asana? Dentro e in alto, come si dice nel nostro sentiero, non significa controllare l’energia attirandola nella spina dorsale e in alto attraverso i chakra fino all’occhio spirituale?

Pratyahara: il ritiro del sensi. Quanto è più difficile poter spiegare gli stadi successivi! Hai mai sperimentato il ritiro dei sensi? Ritiro da cosa? Dal mondo esterno, dai desideri che ci fanno restare attaccati ai pensieri del mondo. Ma anche dal corpo. Come negli Esercizi di Ricarica, si deve attirare l’energia in un punto focale del corpo, concentrarla al centro del muscolo, così il ritiro dei sensi dovrebbe portarci oltre il corpo in un punto centrale del corpo stesso, come la marea che si ritira, dall’esterno verso un interno sempre meno materiale.

Dharana: la concentrazione. Come si può essere concentrati, seduti in una perfetta Padmasana, tutti carichi di una bella e vigorosa energia accumulata in una profonda pratica yoga, dopo un rilassante o riattivante Pranayama, ma distratti dai rumori esterni, con la mente che rivanga il passato, giudica il presente e progetta il futuro, o semplicemente constatando quanto siamo ben carichi e ben seduti e sentendoci bravi e orgogliosi di noi stessi? Le tecniche di meditazione sono tecniche di concentrazione che ci servono per superare questo lavorio incessante della mente. Se non andiamo oltre a quella, Dhyana, la vera meditazione, non può arrivare.

Dhyana: meditazione.

E infatti è il settimo passo, prima dell’estasi. Noi pensiamo che meditare sia stare ben seduti e chiudere gli occhi, tentando di zittire la mente. Mentre Dhyana è già oltre. È la superficie del lago piatta. Neanche una minuscola increspatura.

Spesso preghiamo prima della nostra pratica di renderci più luminosi, canali perfetti, di sentire la presenza di Dio, di manifestarla, di condividerla. Per questo periodo di Natale sto pregando di farmi entrare nello stato di Dhyana, la vera meditazione. Vuoi provare con me? Non chiedere niente, solo Dhyana. Signore dammi Dhyana, fammi entrare in questo universo indisturbato, imperturbato. Non chiederti cosa troverai, non avere aspettative. Pace? Calma? Amore? Luce? Tutto insieme o niente di tutto questo? Non importa.

Pratica tutto il giorno le tecniche e gli altri passi, prega, recita i mantra, pratica japa, canta, fa gli esercizi di ricarica, aiuta gli altri, servi Dio attraverso il tuo essere nel mondo, sorridi.

Ma quando mi siedo, Signore, fammi abbandonare tutto questo. Fammi uscire dal Tuo sogno ed entrare nella Tua realtà. Quando mi siedo per stare con te, Signore fammi entrare nel Tuo castello di Dhyana.

 

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