Regalati la versione migliore di te stesso

21 buone ragioni per meditare

di Jayadev Jaerschky

I grandi yogi dicono che siamo tutti degli esseri speciali, meravigliosi, dotati di grande bellezza, di unicità, con dei potenziali infiniti. Per non lasciare che questi tesori rimangano sepolti, bisogna guardare regolarmente dentro, nella meditazione e nello yoga. Per questo Natale, non avresti voglia di regalarti il meglio di te? In questo caso, prova a meditare ogni giorno, almeno un po’, cominciando da oggi. Prima di iniziare, ogni volta leggi uno dei seguenti 21 motivi per meditare. 21 giorni è considerato essere il tempo di una vera trasformazione. Alla fine riceverai il regalo più prezioso: la versione migliore di te stesso!

Giorno 1: “QUI E ORA”
La felicità può essere trovata solo nella pienezza del momento presente. Se ci troviamo di fronte a un stupendo arcobaleno nel cielo, ma i nostri pensieri sono altrove, quanto sarà grande la nostra gioia? Che cos’è, allora, ciò che ci allontana dal momento presente? È la mente. Trascina cronicamente la nostra attenzione verso un altro luogo e un altro momento. La meditazione calma la nostra mente e quindi automaticamente ci troviamo seduti nel qui e ora: l’unico posto dove brilla l’arcobaleno della vita, della pienezza, della felicità. Paramhansa Yogananda lo ha espresso così: “I minuti sono più importanti degli anni”. Negli stati meditativi più avanzati impariamo persino ad entrare nel tempo supercosciente, che è conosciuto come “eterno presente”.

Giorno 2: AUMENTARE LA FELICITÀ
Tutti vogliamo la felicità, e di solito la cerchiamo nelle cose, situazioni o persone. Senza dubbio un partner armonioso ci porta gioia, come anche una bella vacanza, o una buona pasta. Ma tutto ciò che non è stato conquistato dentro di noi dovrà essere di nuovo perso: la nostra gioia svanirà insieme alla circostanza che l’ha portata. Allora come possiamo davvero ottenere la gioia? Per questo ci serve la meditazione, per entrare quotidianamente nel nostro centro tranquillo. In quel prezioso spazio di calma troviamo prima una serenità interiore, poi la felicità e infine la vera gioia. Più la troviamo, più diventiamo indipendenti da tutto ciò che accade nella nostra vita. La meditazione ci trasforma gradualmente in “miliardari di sorrisi”, come lo espresse Paramhansa Yogananda: impariamo ad “essere sempre equilibrati e allegri”. Se entriamo negli stati più elevati della meditazione, la nostra gioia interiore si trasformerà in una beatitudine divina.

Giorno 3: LE MIGLIORI SOLUZIONI
I problemi della vita, quando ci colpiscono, di solito ci rendono irrequieti. Mettiamo che ci mancano i soldi. Potremmo, con un po’ di agitazione, pensare a delle soluzioni, ma in questa condizione nervosa non troveremo mai quelle migliori. La meditazione invece ci rende calmi, almeno un po’. In quella calma ci apriamo naturalmente ad una guida intuitiva e supercosciente. Quando la nostra meditazione si approfondisce, l’intuizione non solo guiderà infallibilmente la nostra vita, ma ci permetterà di capire chiaramente le persone, le loro intenzioni nascoste, le situazioni in cui ci troviamo e anche gli animali.

Giorno 4: IL RILASSAMENTO
Senza il rilassamento la felicità diventa un compito piuttosto difficile. Senti quanto possono diventare tese le tue spalle, la fronte o l’addome? Con le parti del corpo tese, prova ad affermare: “Sono davvero felice!” È quasi impossibile, non è vero? La nostra vita impegnativa e spesso frenetica, purtroppo, ci crea sempre una serie di tensioni fisiche e mentali. Anche solo camminare in una città affollata li crea facilmente, specialmente se siamo persone un po’ sensibili. La meditazione, d’altra parte, apre le nostre porte della pace interiore, e questa conferisce automaticamente un naturale senso di rilassamento nel corpo e nella mente. Se meditiamo regolarmente, un po` alla volta la pace diventa la nostra seconda natura. Negli stadi avanzati della meditazione il corpo può diventare talmente rilassato che sembra quasi fluttuare.

Giorno 5: LA REALIZZAZIONE DEL SÉ
Sei molto più di quello che sai. Il nostro potenziale umano, dicono i grandi Maestri, è enorme. Eppure, lottiamo con i nostri limiti, le nostre paure, le nostre debolezze. Perché? Perché siamo troppo superficiali: non sentiamo chi e cosa siamo nel profondo. Il segreto di trovare il nostro vero Sé, la nostra vera identità, la nostra anima e le sue potenzialità, sta nell’andare dentro, in meditazione. Negli stati più profondi della meditazione, il nostro potenziale si rivela letteralmente infinito. Nemmeno le stelle sono il limite.

Giorno 6: UNA VITA SANA E SENZA STRESS
Il grande Maestro Yogananda afferma: “La malattia del sistema nervoso è la causa di tutte le malattie”. I nostri nervi, tuttavia, sono quotidianamente scossi, sovraccaricati o “colpiti” dalle emozioni, dalla musica ad alto volume, dalle folle di persone, dalle aggressioni, tensioni e agitazioni. La meditazione d’altra parte calma i nostri nervi, i nostri pensieri, le nostre preoccupazioni e diminuisce notevolmente lo stress. Il risultato è una qualità di vita molto più elevata. E non solo: la diminuzione dello stress, come dicono i medici, porta un sistema immunitario più forte e quindi una migliore salute. Negli stati avanzati di meditazione, diventiamo calmi tutto il tempo. I nostri nervi saranno felici e la nostra salute radiosa.

Giorno 7: UNIONE CON TUTTA LA VITA
Perché il nostro mondo sta soffrendo? Una delle ragioni principali è che ci sentiamo separati l’uno dall’altro, da persone con altri punti di vista, con altre credenze o caratteristiche. Ci sentiamo anche separati da altre culture e altri Paesi. L’ego spesso difende questa separazione: “Io sono una persona speciale”, “siamo il miglior club”, o “siamo il Paese migliore”. Tale separazione è un disastro. Perché? Perché alla fine ci porta invariabilmente alla sofferenza. La meditazione invece ci apre alla percezione naturale che tutto è una cosa sola. Sentire questa connessione con tutta la vita ha esito in un meraviglioso senso di amore, felicità e unione. Fin dall’antichità in India questa unione era il vero significato dello “yoga”. Il suo stato più alto è chiamato samadhi, la vera beatitudine.

Giorno 8: SCORRERE CON LA VITA
In Occidente la facoltà razionale, come un re, siede sul trono della vita: le decisioni importanti vengono prese dall’intelletto. Eppure la vita, per essere felice, deve essere un flusso naturale, non come un gioco razionale di scacchi. Gli artisti della vita si vedono infatti all’interno di una danza, che è intuitiva. Troppa razionalità uccide questo processo, e anche tutto il suo divertimento. Forse è per questo che Swami Kriyananda ha consigliato: “Balla di più. Se non puoi ballare fisicamente, fallo nello spirito”. La meditazione calma il processo razionale e ci apre a quell’atteggiamento intuitivo, fluido e “danzante”. Che cosa succede nelle fasi avanzate della meditazione? Danzeremo con lo Spirito, e danzeremo con la natura, pieni di gioia interiore.

Giorno 9: ACCETTARE LA VITA
Spesso ci rendiamo infelici desiderando che le cose siano diverse da come sono: “Se solo non avessi fatto questo”, o “se solo ci fosse il sole oggi”. Ma la vita è ciò che è: sempre un meteo misto, mai solo sole, per nessuno. La meditazione regolare ci insegna a vivere sempre più in uno stato di pace interiore, accettando la vita così com’è. Yogananda lo mette in queste parole: “Qualsiasi cosa viene da sé, lascia che venga”. Vuol dire che non dovremmo cambiare le cose quando è necessario? Per niente. Significa solo di accogliere le situazioni serenamente così come sono, invece di desiderare che siano diverse. Nelle fasi avanzate della meditazione diventiamo veramente “realistici”, percependo profondamente la realtà così com’è, senza mai desiderare che fosse qualcos’altro.

Giorno 10: DALLA SUPERFICIE AL CENTRO
Immagina una ruota che gira. Se ti siedi sul bordo di esso, ti ritrovi in un ottovolante: su e giù, su e giù, su e giù, tutto il tempo. La vita è così per la maggior parte delle persone. Ogni movimento di felicità verso l’alto viene seguito da un movimento di infelicità verso il basso. Il segreto sta nel trovare il centro della ruota. Se lo raggiungiamo, la vita girerà ancora, ma non saremo buttati in alto e in basso. Dove si trova quel centro? Gli yogi insegnano che si trova nella nostra spina dorsale. La meditazione ci porta proprio lì. La spina dorsale, secondo Yogananda, è “l’altare di Dio” in noi: sempre serena, pacifica e armoniosa. In breve: più meditiamo, più sfuggiamo alle implacabili dualità della vita, centrandoci nella gioia fedele della nostra anima. Più in profondità si entra nei stati avanzati, più grande sarà la nostra gioia costante.

Giorno 11: STABILITÀ NEI MOMENTI DIFFICILI
Yogananda ha insegnato a restare “imperturbabili in mezzo a mondi che si infrangono”. Ma come? Come si può trovare almeno una stabilità relativa durante gli scossoni della vita? Come trovarla quando un partner ci tradisce, quando un genitore o un amico muoiono, quando il nostro business fallisce, o quando ci colpisce una malattia violenta? O durante le crisi di mezza età? In questi momenti inquietanti ritroviamo il nostro benessere molto prima se abbiamo praticato regolarmente la meditazione. Il nostro sforzo meditativo costruisce in noi un formidabile castello di armonia, mantenendoci più stabili quando la vita ci colpisce. Nella meditazione avanzata, nulla può più toccarci, perché la nostra realtà principale è dentro, non fuori.

Giorno 12: MAGGIORE PROFONDITÀ E SENSIBILITÀ
La nostra realtà quotidiana è governata da ciò che vediamo, sentiamo, tocchiamo, annusiamo, gustiamo. Ma a quel livello sensoriale sperimentiamo il nostro mondo solo alla sua superficie. La vita rimane cruda, materiale e sminuita. Chi diventa addirittura dipendente dai sensi vive una vita quasi animalesca. Sri Yukteswar sottolinea nell’Autobiografia di uno Yogi: “Come possono godersi il mondo gli schiavi dei sensi? I suoi sottili aromi sfuggono a coloro che strisciano nel fango primordiale. Le delicate discriminazioni non vengono colte dalla persona dedita agli elementari piaceri dei sensi”. La meditazione, invece, stacca la nostra forza vitale dai sensi. In quel processo le nostre percezioni diventano gradualmente più sottili e profonde. Improvvisamente ci rendiamo conto di quanto sia ricca, raffinata e meravigliosa la vita. Negli stadi più alti della meditazione percepiamo che dietro ogni apparenza apparente, la vita è divina.

Giorno 13: PERCEZIONE DI DIO
Dio potrebbe essere descritto come la Realtà più sottile che esista: la Presenza non-materiale dietro ogni materia, energia e pensiero. Per toccare quella Realtà, è necessario un profondo silenzio, a tutti i livelli: nel corpo, nella mente e nei sentimenti. Quel silenzio si trova nella meditazione e ci permette di guardare interiormente attraverso tutte le apparenze esteriori, percependo il divino. Yogananda lo ha espresso in queste parole: “Il silenzio è l’altare dello Spirito” e “Dove il movimento cessa, Dio comincia”. Nel silenzio profondo tocchiamo all’inizio la sacra Presenza di Dio solo un po’, interiormente, forse come sensazione di pace. Lentamente la nostra comunione interiore cresce, che può arrivare a noi con innumerevoli esperienze. Finalmente sentiamo la Sua realtà non solo dentro di noi, ma ovunque.

Giorno 14: DIVENTARE VERAMENTE BELLI
La nostra bellezza non dipende solo da buone creme per il viso, da bei tagli di capelli e da una piacevole forma fisica. C’è una bellezza che brilla naturalmente dall’interno. Soprattutto gli occhi sono le finestre dell’anima. Possono diventare estremamente magnetici e belli quando la nostra anima fiorisce. La meditazione fa fiorire la nostra anima e quindi i nostri occhi brillano. Ci rende anche più simpatici e luminosi. Anche la nostra pelle, come ha dimostrato uno studio scientifico, rimane più giovane attraverso la preghiera quotidiana e la meditazione. Nelle fasi superiori della meditazione la bellezza è riconosciuta principalmente come qualità dell’anima. Anche nel mondo sottile (astrale), la bellezza è determinata solo dal nostro carattere. Sri Yukteswar spiega nell’Autobiografia di uno Yogi: “La bellezza, nel mondo astrale, è notoriamente una qualità spirituale e non una conformazione esteriore”.

Giorno 15: ISPIRAZIONI ARTISTICHE
Abbiamo tutti un artista fantastico dentro di noi. Ma quell’artista non si nutre della mente. La vera arte infatti non è mai razionale. È piuttosto un flusso da un’ispirazione superiore. Come possiamo aprirci a questo flusso creativo? Il silenzio della meditazione è la fonte di una creatività illimitata. Ci dà ispirazioni naturali per la pittura, la poesia, la musica, la danza o qualsiasi altra forma d’arte. Nelle fasi superiori di meditazione la nostra arte diventa divinamente ispirata.

Giorno 16: PROFONDA UNIONE D’ANIMA
Molti fattori contribuiscono ad una coppia felice: ad esempio, divertirsi insieme, la tenerezza fisica, il rispetto sincero, i segni quotidiani di cura e attenzione, l’accettazione e il perdono, l’affidabilità e la lealtà. Ma esiste anche un sottile “mago della coppia”: meditare insieme unisce una coppia, o un gruppo, a un livello profondo dell’anima. Invisibile dagli occhi umani, avviene uno scambio di magnetismo in cui le energie si armonizzano mentre si forma un’aura unita. Negli stadi superiori della meditazione le due anime separate si percepiscono come un’unica vita. Non ci può essere un’unione più intensa e intima.

Giorno 17: LA SAGGEZZA
Ad un livello profondo tutti noi conosciamo e comprendiamo molto di più di quanto ci rendiamo conto ora: la saggezza è uno degli aspetti della nostra anima. Ma, purtroppo, spesso rimane sepolta nel profondo. La meditazione scava gradualmente nella profondità interiore, portando alla luce la nostra antica saggezza. Gli yogi infatti insegnano che la realizzazione interiore è smriti, cioè “il ricordo”: ricordiamo semplicemente gli aspetti più profondi di questo mondo, di noi stessi e della vita. Anche la saggezza più terrena si aumenta attraverso la mediazione. I grandi uomini d’affari hanno sempre una naturale intuizione dell’azione corretta. Anche noi possiamo svilupparla, attraverso la meditazione. Nelle meditazioni più elevate la nostra saggezza diventa gradualmente quella dei santi.

Giorno 18: UNA VITA NATURALE
La meditazione favorisce automaticamente una vita più equilibrata, armoniosa e naturale. Ci ricollega a Madre Natura. Riscopriamo il nostro istinto innato per quale cibo sia sano, quale ambiente sia adeguato, quale stile di vita sia naturale. La meditazione ci fa amare spontaneamente la natura e sentire la nostra unicità con essa. Negli stati meditativi più profondi la sentiamo come parte di noi, e noi stessi parte di tutto ciò che è.

Giorno 19: LE NOSTRE QUALITÀ PIÙ NOBILI
La meditazione si traduce in una maggiore ricettività interiore: per la vita stessa, per i suoi aspetti più profondi e per le nostre nobili qualità interiori. Si dice che siano otto: amore, pace, calma, gioia, saggezza, energia, luce, suono. Meditando regolarmente, una di queste nobili qualità si manifesterà principalmente nella nostra vita: emerge dall’interno e fiorisce come un fiore prezioso. Negli stati meditativi più profondi non solo sperimentiamo queste qualità, ma diventiamo queste qualità. Non sentiamo “Io sono Maria”, ma “Io sono l’amore”.

Giorno 20: FORTE CONCENTRAZIONE
La concentrazione è la chiave del successo in tutto ciò che facciamo. Purtroppo, la nostra concentrazione è spesso indebolita dalla TV, dalle continue distrazioni e da una moltitudine di input sensoriali. La meditazione regolare sviluppa la concentrazione come un muscolo. Non è facile, quasi per nessuno. Ma ogni giorno di pratica tonifica il nostro “muscolo”. Negli stadi più elevati la concentrazione diventa naturale. Quando amiamo qualcosa, ci concentriamo automaticamente su questa cosa. Non c’è sforzo. Solo gioia.

Giorno 21: L’AMORE E IL PIACERE DELLA LIBERTÀ
La meditazione quotidiana ci porta verso il nostro centro. E ciò porta a un crescente senso di non-attaccamento al mondo. Il non-attaccamento non diminuisce la nostra partecipazione, il nostro amore o il nostro godimento della vita. Piuttosto li aumenta. Amiamo più profondamente e godiamo più pienamente, quando ci sentiamo liberi. Il vero amore e la vera gioia, infatti, dipendono dalla nostra libertà interiore. Nelle fasi più profonde della meditazione aumenta il nostro senso di non-attaccamento, e con esso la nostra libertà, la nostra gioia e il nostro amore. Saremo innamorati delle persone, della natura e dell’incredibile dramma della vita stessa.

Buone feste con la versione migliore di te! Ci sei riuscito ad arrivare al 21esimo giorno con la meditazione quotidiana? Allora in queste feste sarai davvero rinato e ti sarai fatto il regalo più bello. Ora lo sai un po` meglio: tu sei un essere meraviglioso. Forse non ancora perfetto, ma comunque speciale, amabile e pieno di splendide qualità.

Jayadev Jaerschky è autore di La meditazione di Yogananda, 2019 Ananda Edizioni

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