Vivere nella spina dorsale: consigli pratici per la felicità

Come portare la centratura della meditazione nella vita di tutti i giorni.

di Jayadev Jaerschky

COS’È LA SPINA DORSALE?

Nel  libro Raja Yoga, Swami Kriyananda fa a tutti gli yogi un importante raccomandazione: “Oh, yogi! Vivi di più nella spina dorsale!” Ma cosa significa in realtà vivere nella spina dorsale? Come lo si pratica? E cosa si dovrebbe sentire? Per una persona comune, infatti, la spina dorsale è composta solo di vertebre, dischi spinali e del midollo spinale: non sembra un luogo veramente interessante in cui vivere.

Per lo yogi che medita, invece, la spina dorsale diventa gradualmente uno spazio interiore profondo: è la sushumna, la spina dorsale astrale, che Yogananda descrive come “l’altare di Dio” in noi. Essa contiene i chakra e tutta la magia interiore. “Vivere nella spina dorsale”, quindi, può avvenire solo se abbiamo trovato quello spazio interiore, almeno un po’. In altre parole, è possibile solo se abbiamo avuto un’esperienza reale della bellezza della nostra spina dorsale astrale durante le nostre pratiche yogiche.

Poi, durante la vita quotidiana, possiamo mantenere vivo quello spazio interiore. In altre parole, manteniamo un contatto con la realtà interiore che abbiamo sperimentato. Rimaniamo collegati con ciò che siamo veramente ad un livello più profondo. Swami Kriyananda lo spiega sempre nel libro Raja Yoga: “Rimanere di più nel Sé significa vivere maggiormente nella spina dorsale e nel punto tra le sopracciglia”.

NEL KRIYA YOGA

Il Kriya Yoga in particolare è stato concepito per portarci nel profondo della spina dorsale, offrendoci delle esperienze celestiali. In un discorso registrato Yogananda ci dice addirittura: “Se ti concentri lì, vedrai il Creatore”. E aggiunge: “La sensazione della spina dorsale si risveglia attraverso il Kriya Yoga. Proprio come un uomo paralizzato non può sentire nulla anche se la sua carne brucia, la nostra spina dorsale è diventata paralizzata. Più divino diventi, più la spina dorsale diventa viva. Tutto il tuo centro di coscienza sarà nella spina dorsale e la sensazione della spina dorsale quando si risveglia è indescrivibile. È lì che si trova il tuo paradiso. Tutta la tua mente non vorrà mai più essere concentrata su nient’altro, solo su questo”.

NELLA VITA QUOTIDIANA

Nella meditazione potremmo dunque sperimentare nella spina dorsale una profonda sensazione di calma. “Vivere nella spina dorsale” quindi significa mantenere quella sensazione di calma interiore durante il giorno.

Nella meditazione, quando la nostra attenzione è ritirata nella spina dorsale, potremmo provare una profonda sensazione di non essere una persona, ma sentire che siamo una coscienza impersonale. “Vivere nella spina dorsale” significa allora rimanere connessi a questa impersonalità, mentre agiamo nella vita quotidiana.

Nella meditazione potremmo aver sperimentato un tocco dell’Eterno Presente.  “Vivere nella spina dorsale” significa allora mantenere quell’Eterno Presente interiore durante la battaglia della vita quotidiana.

Oppure nella meditazione, andando in profondità, abbiamo sperimentato un senso di gioia interiore, o di amore, o di libertà, o di pace. “Vivere nella spina dorsale” significa in questo caso rimanere in contatto con questa qualità durante il giorno.

Forse, come ha detto Yogananda, abbiamo persino “visto il Creatore” concentrandoci sulla nostra spina dorsale.  In questo caso, “vivere nella spina dorsale” significa mantenere quel contatto sacro durante gli alti e bassi della vita esteriore.

NELL’ANANDA YOGA

Tutto questo forse ti sembra un po’ lontano dalla tua esperienza? In questo caso, l’Ananda Yoga è una pratica meravigliosa, piacevole ed efficace per avvicinarci a delle esperienze che ci permettono di “vivere nella spina dorsale”.

La prima postura in una sequenza di Ananda Yoga, infatti, di solito è una posizione di equilibrio, per concentrare la nostra coscienza nella spina dorsale. Potremmo scegliere Vrikasana (l’albero), o Garudasana (l’aquila), o forse Natarajasana (Shiva danzante), o Ganapatiasana (Ganesha). In ogni caso, in questo tipo di posizione, su una gamba, ci sentiamo quasi per forza nel nostro centro interiore.

Poi, da quel centro nella spina dorsale, ci spostiamo negli asana successivi. Nell’Ananda Yoga seguiamo consapevolmente un sistema specifico, come insegnato da Swami Kriyananda: “Nelle posizioni yoga è sempre importante equilibrare ogni movimento con il suo opposto. Quando ti pieghi a sinistra, piegati anche a destra. Quando ti pieghi in avanti, piegati anche all’indietro. Cerca, attraverso questi movimenti equilibrati, di centrarti gradualmente nella spina dorsale. Poi cerca di elevare la tua coscienza verso il cervello.

Dopo ogni asana c’è un momento immobile, di ascolto, in cui torniamo nella spina dorsale, nel nostro profondo centro interiore. Come sottolinea Swami Kriyananda: “Il nostro è un sentiero di costante ritorno al centro, alla spina dorsale. Questo è il punto centrale”.

LA NOSTRA POSTURA DURANTE IL GIORNO

Nella vita quotidiana, certamente, se vogliamo “vivere nella spina dorsale”, è necessario allenarci a mantenere sempre la spina dorsale eretta. Swami Kriyananda spiega in Raja Yoga: “La postura corretta è di vitale importanza per lo yogi. Una spina dorsale curva ostacola il flusso dell’energia e blocca il respiro, rendendo quasi impossibile respirare profondamente. Tuttavia, la posizione corretta, dal punto di vista dello yoga, non ha niente a che vedere con l’atteggiamento rigido di un soldato durante una parata. Bisogna essere rilassati anche quando si sta dritti. Infatti, fino a quando non si impara a mantenere dritta la colonna vertebrale, non si è in grado di rilassarsi perfettamente. Stai in piedi in maniera tale da sentirti centrato nella spina dorsale, con il resto del corpo “appeso” alla colonna allo stesso modo in cui i rami pendono dal tronco di un albero. Il petto dovrebbe essere un po’ all’infuori (ma non troppo), le spalle un po’ all’indietro, la testa non dovrebbe essere portata né in avanti né all’indietro in maniera troppo rigida. Se stai perfettamente dritto, scoprirai che ci vuole pochissima forza per rimanere in piedi, solo tanto quanto basta a mantenere l’equilibrio”.

Sul sentiero dello yoga facciamo quindi attenzione alla nostra spina dorsale, mentre ci alleniamo allo stesso momento una consapevolezza interiorizzata durante il giorno: rimaniamo sempre un po’ distaccati, concentrati dentro di noi. In altre parole, aumentiamo la consapevolezza della nostra realtà più profonda, invece di essere solo consapevoli del mondo esterno attraverso i sensi. In questo modo impariamo veramente a vivere “nella spina dorsale”. Si tratta di una meravigliosa avventura di auto-consapevolezza.

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