Trova il tuo “focoso autocontrollo” con Marte/Kumara

Fino a inizio aprile il Cielo è dominato dalla coppia Marte e Rahu: da un lato la forza, dall’altro la spinta ad andare fuori centro: tieni dunque le redini della tua energia e fai di questa forte accensione il tuo combustibile spirituale. 

di Mauro Grande

Tanto tempo fa un’entità malevola e invincibile tentava di conquistare il Cosmo. Il compassionevole Dio Shiva decise di intervenire per porre fine alla violenza e al terrore che generava al suo passaggio. Shiva ingaggiò un combattimento con il demone, e lo scontro si rivelò davvero duro. Il demone non solo era forte e malvagio, ma aveva anche un particolare potere: quando veniva ferito, ogni goccia di sangue caduta a terra si trasformava in un suo clone.

Shiva non è tipo da disperarsi, ma… era davvero difficile. Negli sforzi immani della battaglia Shiva iniziò a sudare. Una goccia del suo sudore cadde e toccò Bhumi, la Terra, e da quel contatto immediatamente nacque un bambino prodigioso. Il bambino fu immediatamente consapevole di cosa stava accadendo. Quando Shiva riuscì a trafiggere il cuore del demone con il suo tridente, il bambino scaltro e veloce bevve ogni singola goccia di sangue prima che toccasse terra ed il demone incapace di duplicarsi venne sconfitto. Con il suo agire, il bambino prodigioso non solo volle aiutare Shiva ma soprattutto volle impedire che la sua amata e venerata Madre Terra (Bhumi) venisse contaminata dal demone. Da allora il bambino venne chiamato Bhumija, cioè figlio di Bhumi o figlio della Terra.

Questa è solo una delle tantissime storie mitologiche (perlopiù raccontate nei Purana) relative a questa divinità. Tutte ci parlano in egual modo delle qualità vere e pure di Bhumija: è straordinariamente potente, è la forza più grande nell’universo, ama e difende la Terra, difende gli umili e gli innocenti, difende la giustizia e il bene, è il guerriero del Dharma. E quando non è necessaria la sua forza, egli dimora nella dimensione della Pace e della Beatitudine.

Viene chiamato in tanti altri modi, tutti indicanti l’essenza del suo Potere. Angaraka, colui che è di colore rosso. Bha, colui che splende. Kuja, il nato dalla Terra. Kumara, l’eterno adolescente. Kartikeya, il nutrito dalle Krittika (cioè le Pleiadi). Subrahmanya, il caro ai brahmani. Shaktidhara, il portatore di lancia. Skanda, colui che ha il potere della castità. Mangala, colui che è di buon auspicio. Murugan, il ragazzo.

La sua forza è immensa. Nel Mahabharata si narra che Kumara, ancora bambino, piantò in terra la propria lancia, sfidando chiunque a muoverla. Vishnu l’afferrò con la mano sinistra e cercò di scuoterla, tremarono la Terra con le sue foreste, montagne e oceani. Quando tentò di strapparla il santo Prahlada, non solo non vi riuscì, ma svenne.

Kumara ha l’aspetto di un adolescente. È vestito di rosso e tiene una lancia, essa non manca mai il bersaglio e torna sempre nella sua mano dopo aver ucciso il nemico. Il suo veicolo è il pavone. Il suo emblema è il gallo. Il suo vessillo è rosso, dono di Agni.

Kumara è il potere dell’ascesi e del brahmacharya. Nella pratica dello yoga, fintanto che non c’è il controllo dell’energia, Kumara non può nascere e i nostri sforzi sono continuamente messi in scacco dal potere delle tentazioni illusorie di Maya. Ovvero gli Dei (i Deva) sono tormentati dai Demoni (gli Asura). Quando l’energia sublimata sale lungo la sushumna, lo yogi diventa padrone di se stesso. E allora Kumara può nascere dentro di noi.

Kumara cavalca il pavone. Il pavone è un predatore di serpenti, ovvero gli istinti sottili che incatenano l’anima al corpo. Kumara ha il potere di trasformare il veleno in ambrosia.

Nell’astrologia Kumara è Marte, il grande pianeta dell’energia. La misura della nostra capacità di proiettare forza nella vita. È il nostro terzo chakra, definito la sede del “focoso autocontrollo” nell’Ananda Yoga. È Arjuna, il Guerriero Divino della Bhagavad Gita. È l’Arcangelo Michele nella tradizione occidentale. Per gli yogi desiderosi di far nascere Kumara o Arjuna o il Guerriero Spirituale dentro di se, è in arrivo una grande opportunità.

Il 19 febbraio il pianeta Marte si è portato nella costellazione del Toro, dove resterà fino all’11 aprile. Niente di eccezionale in questo, se non fosse per il fatto che anche Rahu è lì (vi ricordate? Avevamo già accennato a Rahu in Toro nelle precedenti condivisioni). Se Marte è il Guerriero Divino, Rahu è il potere dell’illusione, il desiderio illusorio. Come sarà questa convivenza di circa due mesi?

L’influenza di Rahu indica gli attaccamenti e le nostre “fissazioni”. La sua posizione negli oroscopi individuali mostra da cosa la persona è affascinata o ossessionata in un modo positivo. Sul livello negativo mostra aree di paura, dipendenze, nevrosi, fobie. Nello yoga Rahu è Ida, la corrente ascendente a sinistra della sushumna. Ida è la forza che afferma la vita e Rahu ha lo scopo di sperimentare la vita nella misura più ampia possibile.

Quando Rahu è vicino a un pianeta amplifica (o addirittura anche distorce …) al massimo le qualità del pianeta. Nessun pianeta resta indenne dall’associazione con Rahu, poiché in positivo o in negativo ne porta a sperimentare esageratamente e con “eccesso di sicurezza” le sue caratteristiche, fino a renderne surreale l’esperienza. Il pianeta diventa il condotto attraverso cui Rahu manifesta le sue paure e le sue ombre. Per rompere lo schema, è necessario il controllo, la disciplina, la concentrazione, il pranayama.

Così la combinazione Rahu-Marte ha sempre a che fare con il “Potere” in qualsiasi forma. Il fatto è che Marte non gradisce limitazioni o essere influenzato nella gestione del suo potere e questo può produrre rabbia improvvisa o energia distruttiva. Ma per lo yogi la grande energia che sarà disponibile è “combustibile spirituale”.

Rahu è un Asura e può “esagerare” Marte. Ma Marte è il potente Kumara in grado di sublimare l’energia e trasformarla a seconda delle necessità del momento. Marte è Mangal il benefico, colui che porta buoni auspici. Marte è l’Arcangelo Michele che uccide il drago.

Rahu e Marte saranno insieme dal 19 febbraio all’11 aprile; la congiunzione esatta sarà il 26 marzo. Se l’energia rilasciata dalla combinazione Rahu-Marte non è compresa, può far nascere attriti e tensioni. Preghiamo tanto per tutti coloro che hanno la responsabilità della leadership dei Paesi, affinché possano manifestare le più elevate qualità di Marte adesso e sempre.

Hai vissuto in uno stato di allucinazione pensando di essere mortale, lottando e soffrendo. Attraverso la meditazione sei entrato in contatto con il tuo Vero Sé e hai dimenticato ciò che credevi di essere.” – Paramhansa Yogananda

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