Usa lo yoga in vacanza come un laboratorio per capire a che punto del percorso sei, e come puoi trasformare il rapporto con gli altri osservandolo da dentro di te. Puoi iniziare da questa breve pratica.
Quando lo yoga diventa parte integrante della propria vita, lo si porta anche in vacanza e non solo nel senso che si mantiene una pratica regolare sul tappetino anche lontani da casa, ma che il livello di consapevolezza di sé rimane costantemente alto in qualunque situazione.
E così capita che anche una vacanza con le amiche, come è successo a me, si trasformi in un’occasione di auto-osservazione e crescita. Così come lo è il ritornare per qualche giorno in famiglia, soprattutto per chi vive lontano dai propri cari.
Perché stare con le persone che ci conoscono da anni è davvero un banco di prova importante, che può attivare dinamiche antiche, risvegliare vecchi conflitti, e far emergere aspetti del carattere che pensavamo di aver lasciato andare.
In altre parole, trascorrere le vacanze in compagnia di amici o con i propri familiari, oltre ad essere un’occasione di ricongiungimento con le persone a noi più care, è anche una preziosa occasione per permetterci di vedere a che punto siamo del nostro percorso evolutivo e di crescita personale.
E una breve pratica yogica mirata può esserci di sostegno, per rimanere centrati e presenti, senza farci risucchiare in eventuali conflitti, ma anche aperti all’osservazione e all’accettazione.
Comincia questa nuova puntata di “3 ASANA MEDITATION” seduto con le gambe incrociate con qualche respiro profondo, lasciando andare ogni tensione, poi congiungi le mani nel gesto del saluto indiano Namasté, ed esprimi mentalmente la tua intenzione per la pratica, se vuoi usando queste parole: “Che io possa rimanere calmo e centrato in ogni situazione, attivo nell’osservazione di me stesso nel rapporto con gli altri e aperto ad ogni occasione di crescita”.
Portati supino e raccogli le ginocchia al petto per allungare la spina dorsale e disegna dei cerchi con le gambe flesse per sciogliere un po’ le anche. Poi con un dondolino portati seduto e, infine, sali in piedi, srotolando al colonna una vertebra alla volta.
Come prima posizione, esegui VRIKASANA, l’albero, in appoggio sul piede sinistro.
Porta il piede destro alla caviglia, al polpaccio o alla coscia, ricordandoti di non lottare con il tuo corpo, ma di accogliere le sue possibilità nel momento presente. Poi solleva le braccia oltre le testa e unisci dolcemente i palmi, mantenendo lo sguardo fisso in un punto all’altezza degli occhi.
Ad ogni respiro sentiti sempre più radicato nella terra dal basso, stabile nel centro addominale e rilassato nella parte superiore del tronco e delle braccia. Sentiti sempre più simile ad un albero, nella sua morbida fermezza, e afferma mentalmente: “Sono calmo, sono sereno”.
Quando esci dalla posizione entra in Tadasana, la montagna; e goditi il senso di pace che pervade corpo e mente dopo la ricerca dell’equilibrio. Senti che puoi muoverti con questa pace anche nelle tue relazioni. Ripeti a destra.
La prossima posizione è UPAVISHTA KONASANA, posizione dell’angolo da seduti.
Portati seduto e divarica le gambe di almeno 90° aiutandoti con un cuscino sotto le natiche se ne hai bisogno, per evitare di ingobbire la schiena. Ispirando solleva le braccia ai lati della testa e poi espirando piegati in avanti portando le mani sulle gambe (fletti le ginocchia se necessario). Un respiro alla volta cerca di venire un po’ più giù, mantenendo la spina dorsale più lunga possibile.
Mentre tieni la posizione senti tutte le tensioni che emergono e cerca di mollarne qualcuna, di lasciar andare. Percepisci le tensioni fisiche come un riflesso delle rigidità interiori, di quegli spigoli che emergono nel confronto con gli altri e che con amore e consapevolezza puoi smussare per vivere meglio; il lavoro su di sé è un meraviglioso gioco che non ha mai fine, sentiti come uno studente della vita, aperto a tutte le lezioni che essa vuole mandarti e ripeti interiormente: “Accolgo ogni opportunità di ulteriore crescita”.
Lentamente raddrizza il tronco e incrocia le gambe per entrare in una posizione meditativa ed eleva lo sguardo al punto tra e sopracciglia, sentendoti centrato e al tempo stesso aperto ad accogliere ogni insegnamento che verrà dal confronto con gli altri.
Portati ora supino con i talloni vicino ai glutei per entrare in SETU BANDHASANA, la posizione del ponte. Prendi aria ed espirando fai una retroversione del bacino e sali lentamente nella posizione; incrocia le mani tra loro se riesci e spingile verso terra.
Attiva bene i piedi, le gambe e i glutei per rendere il corpo stabile e poi concentrati sull’apertura di petto e spalle. Ora concentrati nell’occhio spirituale e scopri come una posizione attivante come questa si trasformi in un momento di interiorizzazione quando dirigi l’attenzione dentro. Percepisci il flusso dell’energia che sale verso il cervello e immergiti nell’atmosfera di pace che ti dona. Afferma mentalmente: “Con ogni mio pensiero mi metto in sintonia con il flusso della grazia divina”.
Esci lentamente dalla posizione, riporta le ginocchia al petto per rilassare le lombari, poi entra in Savasana e mantieni la connessione con la pace divina che dimora in te. Senti che in tutte le situazioni e tutte le relazioni, se lo desideri, puoi farti guidare dall’alto e che ogni rapporto può trasformarsi positivamente se ti metti in relazione con il divino che dimora in ognuno di noi, se nell’altro riesci sempre a vedere un’anima luminosa con cui creare uno scambio fondato sull’amore.
Buona pratica e buone vacanze in compagnia!