3 Asana per ripartire

Non ripartire senza aver messo al sicuro i tesori che hai trovato in questo tempo di ascolto. Ecco una breve pratica per farlo.

di Francesca de Luca

La quarantena è ormai alle spalle quasi per tutti e la nostra vita pian piano si sta normalizzando, ma questo non vuol dire necessariamente accettare che tutto ritorni  come prima. Possiamo, anzi, far tesoro di ciò che abbiamo scoperto e imparato nei mesi passati e cambiare in meglio la nostra quotidianità.

Mi sono chiesta quali posizioni yoga (e quali affermazioni) potessero racchiudere le 3 lezioni più preziose che desidero portare con me in questa ripartenza e le condivido con gioia con voi attraverso questa nuova “3 asana meditation”.

Come sempre se hai tempo riscaldati con qualche ciclo di Surya Namaskar (il Saluto al Sole), una sequenza che ti invita a connetterti con la tua Luce interiore, preceduta da questa affermazione: “Mi inchino al sole, al risveglio della luce interiore, all’alba di una nuova coscienza in tutti gli esseri”.

Poi, partendo da Tadasana portati in equilibrio sul piede sinistro, con la mano destra afferra il piede destro dall’interno ed entra in Natarajasana, la posizione di Shiva danzante, ricordandoti di mantenere l’addome in dentro e di elevare il petto verso l’alto. La ricerca dell’equilibrio è una sfida giocosa, che somiglia alla danza della vita, in cui ci spostiamo sempre da una situazione all’altra e siamo costantemente soggetti ad  ostacoli e imprevisti, proprio come il Covid-19: senti che in qualunque momento puoi trovare sostegno rimanendo ancorato alla tua essenza più profonda e afferma mentalmente “Mi muovo nella vita ancorato nel mio Sé”.

Se durante la quarantena hai ri/scoperto i benefici dello yoga, mantenere l’abitudine della pratica ti aiuterà a non perdere questa connessione col tuo Sé più alto. Quando esci da Natarajasana fai una piccola controposizione poggiando le mani sulle ginocchia per qualche respiro, poi ripeti dall’altro lato. Alla fine resta per qualche respiro in Tadasana, elevando lo sguardo all’occhio spirituale (Shambavi Mudra), che è proprio la sede del tuo vero Sé.

Portati poi a terra per eseguire Janushirasana, la posizione della testa al ginocchio. Mantieni la gamba sinistra tesa e fletti l’altra (anche allineate); se il tuo ginocchio destro non tocca terra poggialo su un mattoncino. Inspirando solleva le braccia ai lati della testa e allunga bene la spina dorsale, con la espirazione piegati in avanti senza curvare la schiena e poggia le mani a terra. Resta in questo posizione per qualche respiro, per sciogliere le tensioni che avverti (se senti tirare troppo dietro il ginocchio, piega pure la gamba). Poi entra per gradi nella seconda fase della posizione: inspirando allungati dalla cima della testa, espirando scendi col tronco verso la gamba, afferra il piede o la caviglia con le mani. Infine, rilascia anche il capo e resta nella posizione per 5/8 respiri, provando a non muoverti e cercando di mollare sempre qualche resistenza in più. Esci srotolando la colonna una vertebra alla volta e ripeti a destra.

Dopo aver eseguito Janushirasana da entrambi i lati, fermati in Dandasana (formando un angolo retto col corpo, con le gambe tese e la schiena dritta, mani ai lati del bacino) e ascolta il senso di simmetria ed equilibrio nel corpo e di armonia interiore, che riflettono l’armonia della natura e dell’universo (come dentro-così fuori), e ripeti dentro di te, come un mantra: “A sinistra, a destra, tutto intorno a me, l’armonia della vita mi appartiene”.

Quando siamo davvero connessi con noi stessi ritroviamo la nostra naturale armonia; ogni volta che invece ci facciamo trascinare solo dalle cose mondane dimenticandoci di chi siamo, sentiamo irrequietezza e infelicità: prova quindi a trovare da oggi un nuovo equilibrio tra dentro e fuori, tra la vita esteriore e il tuo cammino spirituale: non c’è davvero motivo di rimandarlo se vuoi essere felice!

Per l’ultima posizione sdraiati sulla schiena e porta i talloni vicini ai glutei, braccia lungo i fianchi. Espirando fai una retroversione del bacino e sali gradualmente in Setu Bandhasana, la posizione del ponte semplice; se vuoi intreccia le mani e spingile verso terra. Mantieni le cosce parallele e i glutei attivi, apri bene spalle e petto, elevando il cuore verso il cielo.

Con ogni respiro percepisci un flusso di prana che si muove dall’alto verso il basso, visualizzalo come luce che inonda il tuo cervello portando pace profonda. Senti che a questa luce ti puoi aprire e affidare, percependo una guida dall’alto; afferma quindi “Con ogni mio pensiero mi metto in sintonia con il flusso della Grazia divina”.  Quando scendi porta le ginocchia al petto per compensare.

Non siamo soli su questa Terra e attraverso la pratica e la meditazione possiamo imparare ad ascoltare la nostra voce interiore, la guida che ognuno di noi ha dentro, che altro non è che una manifestazione del divino in noi: più andiamo in profondità più quella voce si fa sentire chiara e ci sostiene. E la nostra vita comincia a scorrere meglio, a fluire con la Grazia!

Se puoi concludi la pratica con qualche minuto di meditazione silenziosa e scopri il paradosso dello yoga: più vai dentro e più ti senti unito agli altri e alla Vita grande che scorre intorno a te. Esprimi gratitudine per i grandi Maestri che hanno portato lo yoga fino a noi e per il tuo Maestro interiore: che possa essere sempre una guida luminosa nella tua nuova vita post pandemia.

Namasté

 

 

 

 

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