3 Insegnamenti dall’anno appena trascorso

Secondo la filosofia yoga, nulla di quello che ci accade è a caso: ovvero tutto è perfetto per le lezioni che siamo venuti ad imparare. Ecco allora una pratica per trovare le lezioni di quest’ultimo anno.

di Francesca de Luca

A un anno dall’inizio della pandemia, siamo tutti un po’ provati e stanchi per i cambiamenti e le difficoltà che abbiamo affrontato. Ma è stato anche un anno di grande crescita, perché come sappiamo, è proprio grazie alle difficoltà che si impara e si riescono a superare i propri limiti. Per questo, nonostante tutto, possiamo essere grati al Covid-19, che ci ha permesso di riscoprire e mettere in pratica tre grandi insegnamenti yogici:

  • rimanere calmi in mezzo alle tempeste della vita
  • essere aperti al cambiamento e sempre pronti imparare
  • affidarci senza paura al flusso della vita

“Ripassiamo” questi insegnamenti insieme, attraverso un nuovo appuntamento di “3 asana meditation”. La prima posizione della sequenza è GARUDASANA (posizione dell’aquila).

Parti da Tadasana, la montagna, porta il peso sulla gamba sinistra e apri la destra: fletti il ginocchio sinistro, poi accavalla la gamba destra, portando il piede dietro la caviglia opposta se ci riesci (altrimenti mantieni le dita del piede per terra). Piega ora  il braccio sinistro ad angolo retto e fai passare il braccio destro sotto, fino ad intrecciare gli avambracci tra loro, con i palmi delle mani che si guardano. Stringi tra loro le cosce trovare maggiore stabilità, risucchia in dentro l’addome ed eleva le braccia portando i gomiti all’altezza delle spalle.

Senti che nella difficile ricerca dell’equilibrio, il tuo corpo  oscilla naturalmente  a destra e a sinistra. Attiva braccia e gambe come per avvolgerli a spirale attorno all’asse centrale del tuo corpo, percepisci così maggiore stabilità nel tuo centro e afferma mentalmente: ”Al centro delle tempeste della vita, io sono sereno!”. Mantieni la posizione per almeno 5 respiri, guardando un punto fisso davanti a te, poi ritorna in Tadasana, chiudi gli occhi e solleva lo sguardo verso il punto tra le sopracciglia, godendoti il senso di calma che si espande in te. Ripeti dall’altro lato.

La prossima posizione è UPAVISHTA KONASANA, posizione dell’angolo da seduti.

Portati seduto e divarica le gambe di almeno 90° aiutandoti con un cuscino sotto le natiche se ne hai bisogno, per favorire l’anteroversione del bacino. Ispirando solleva le braccia ai lati della testa e poi espirando piegati in avanti portando le mani sulle gambe (fletti le ginocchia se necessario). Un respiro alla volta cerca di venire un po’ più giù, fino ad afferrare le caviglie o gli alluci, ma senza ingobbire la schiena.

Mentre tieni la posizione senti tutte le tensioni che emergono e cerca di lasciarle  andare un po’ alla volta. Immagina quelle tensioni fisiche come degli ostacoli, che riflettono tutte le difficoltà della vita, e senti che puoi accoglierle con gratitudine perché che da ognuna di esse imparerai una nuova lezione. Afferma dentro di te: “Accolgo ogni opportunità di ulteriore crescita”. Mantieni la posizione almeno 8-10 respiri e poi quando esci fermati a gambe incrociate, con la schiena dritta, eleva lo sguardo e sentiti la tua mente più aperta nei confronti della vita.

Infine, per la terza ed ultima posizione, portati sulla schiena, metti le mani sotto le natiche, fai perno sui gomiti ed elevandoti dal cuore entra in Matsyasana, la posizione del pesce. Lascia andare la testa indietro ed apri bene le spalle, poi apri anche la gola elevando il mento verso l’alto.

Senti che ad ogni respiro il tuo petto si espande verso il cielo e il tuo cuore si apre con fiducia all’Universo, come se fossi un pesce che nuota liberamente nell’Oceano infinito dell’esistenza. Ripeti mentalmente: “La mia anima fluttua su onde di luce cosmica”.

 

Quando esci dall’asana, raccogli le ginocchia al petto per qualche istante e poi rilassati in Savasana per almeno 5 minuti, rilassando tutto corpo e mente.

Infine, torna a sederti a gambe incrociate e contatta dolcemente il tuo respiro; prenditi un po’ di tempo per meditare sul sentimento di gratitudine per le lezioni che hai imparato in questo anno di pandemia, poi ripeti più volte come un mantra la parola “Grazie”. L’ultimo grazie, con le mani unite davanti al cuore, offrilo a te stesso e al tuo più alto Sé, ovvero al tuo Maestro interiore, che ti porta a praticare e illumina con saggezza il tuo cammino.

Namasté

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