La direzione, oltre ogni circostanza

In tempi difficili, lo yoga è il luogo di stabilità che ti consente di attraversare ogni circostanza, coltivando sintonia e affidamento. Sperimentalo con Yoga mudra.

di Shraddha Giulia Calligaro

Credo che in questi tempi sia necessario più che mai mantenere una direzione alta. Improvvisamente, e con una velocità che non avevamo mai conosciuto prima, molte delle cose su cui tenevamo puntellata la nostra strada si sono fatte irriconoscibili. E allora diventa urgente far diventare pratica l’immagine che ci ha lasciato Yogananda: la vita qui, bella o brutta che sia, è solo un film cosmico, e noi siamo attori ma anche spettatori di questo film. Di più: se la nostra anima ha scelto proprio questo tempo per manifestarsi, queste sono anche le circostanze perfette per noi per crescere e di sicuro siamo stati forniti di tutte le risorse necessarie per attraversarle.

Personalmente, nella pratica dello yoga e della meditazione, cerco ultimamente sempre più di ritirarmi in un centro che sento stabile, a cui posso tenermi anche quando tutto intorno si muove e si trasforma, e vorrebbe trascinarmi in pensieri di ansia e di insicurezza. Mi ritraggo nella mia platea interiore, per ritornare alla metafora usata dal Maestro, e guardo lo spettacolo. E lo accolgo. Ho deciso infatti che, per fare buon uso di questo mio passaggio, darò il benvenuto a tutto quello in cui posso guarire, cioè in cui posso pulire canali bloccati. Non importa quanto grande sarà la sfida. Come diceva Yogananda: “Quello che viene da sé lascialo venire”, sottointendendo che c’è un disegno perfetto per ciascuno di noi, che l’universo ci sostiene a volte proprio che le sfide che ci invia.

Per farlo, ho compreso che mi servono due cose: la prima è la sintonia con questa dimensione alta, nella forma che fa battere il mio cuore, dall’altra il totale affidamento ad essa. Una posizione yoga che mi riconnette con queste due qualità è Yoga mudra, il sigillo dello yoga.

Questo asana è insieme un piegamento avanti, una capovolta e anche un contatto energetico potente, un mudra, appunto. Ci fa dunque inchinare, affidare la nostra volontà alla volontà sorgente di tutto ciò che è, offrendo in avanti il nostro ego che ha sede nel midollo allungato; ci invita a lasciare scendere l’energia vitale verso i nostri centri più alti, e crea anche un contatto tra le parti disunite di noi, affinché vengano raccolte e offerte al divino nella forma che sentiamo, o alla nostro Sé più alto.

Pratichiamolo insieme:

Siediti in una posizione comoda, a gambe incrociate o, se puoi, nel Loto. Unisci i palmi delle mani dietro la schiena, con le dita rivolte verso l’alto (altrimenti prendi i gomiti). Inspirando allunga ed estendi la spina dorsale, espirando piegati in avanti, partendo dalle anche, in una linea. Nella seconda fase, inspira e allungati ancora, infine espira e rilassati, appoggiando la fronte a terra (o su un cuscino). In posizione, respira in modo naturale, portando spazio dentro le anche e dentro il petto aperto. Offrendoti con devozione, afferma: «Io sono Tuo, ricevimi». Per uscire dalla posizione, porta le mani a terra e sollevati a sedere. Senti che ora non hai più paura di nulla, poiché in questo film cosmico stai compiendo un’esperienza per una realizzazione più alta.

 

 

 

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