Le affermazioni nell’Ananda yoga

Quando corpo, mente e anima lavorano insieme nella pratica di yoga nasce un armonioso canto all’unisono.

di Jayadev Jaerschky

L’Ananda Yoga applica delle affermazioni durante gli asana. Come mai? La ragione è che quando il corpo e la mente lavorano consapevolmente all’unisono, l’effetto diventa molto più efficace e trasformante. Come funziona questo meccanismo? Un asana è un linguaggio. Osserva ad esempio l’albero, Vrikasana. Vedendo questa meravigliosa posizione, senti subito che esprime un particolare stato di coscienza: la calma, la centratura. Infatti, ogni asana è l’espressione di una determinata qualità interiore.

Anche i pensieri, come sappiamo, sono un linguaggio ed esprimono dei messaggi. Le parole “sono calmo, sono sereno” vibrano in noi e ci portano anche esse a uno stato di coscienza. I pensieri sono fortissimi e hanno un effetto formidabile sulla nostra coscienza. Immagina cosa succede se corpo e mente dicono la stessa cosa nello stesso momento. È simile a un coro che canta all’unisono, con un’eco riverberante e stimolante: la nostra vita riceve una vibrazione profondamente trasformante e duratura.

Se entri solo nell’asana, senza affermazione, ottieni sicuramente dei risultati benefici. Se pratichi solo un’affermazione, sicuramente è una pratica efficace. Ma se corpo e mente creano un coro, il risultato viene potenziato. Prova a stringere il tuo bicipite con il pugno in alto: subito hai una sensazione di forza, di potere. Poi rilassa. Dopo prova ad affermare: “Sono forte e coraggioso”: hai seminato una qualità positiva. Ma ora prova a fare entrambi insieme: mentre stringi il bicipite affermi “Sono forte e coraggioso”. Lo senti? L’effetto è subito più potente. Per tornare alla nostra immagine della musica: un cantante da solo ottiene sicuramente effetto. Ma un coro riverbera tanto di più. In un buon coro una voce si sintonizza con l’altra. Una voce fluisce nell’altra, si adatta all’altra e insieme creano le armonie.

Nell’Ananda Yoga succede proprio la stessa cosa: il corpo e la mente si influenzano e si potenziano a vicenda. Perché? Perché corpo e mente non possono essere mai separati. Il corpo influenza la mente, costantemente: se curvi la spina dorsale (forse in questo momento mentre leggi?), ha subito un effetto sui tuoi pensieri. Diventano più pesanti. Se invece allunghi le braccia in alto (provaci!) ti porta subito a uno stato mentale positivo. Se hai le spalle o l’addome cronicamente tesi, stai sicuro che questo ha un effetto su come ti senti psicologicamente. Invece quando apri e rilassi il petto, ad esempio, ottieni subito un risultato di benessere, apertura e positività.

E l’inverso è altrettanto vero: i pensieri si manifestano nel corpo. Prova a fare dei pensieri aggressivi e rabbiosi e osservati: noti come si manifestano subito nell’addome? Prova a fare dei forti pensieri di paura: vedrai che le spalle si contraggono e forse anche altre parti del corpo. Immagina che in questo momento ti abbiano ferito profondamente, emotivamente: osserva la reazione del tuo corpo. Poi pensa invece a una situazione meravigliosa e gioiosa: vedi come il corpo reagisce immediatamente? Quindi: i pensieri sono come delle note musicali, ma il corpo lo è ugualmente. Se cantano insieme nelle posizioni yoga, esprimendo lo stesso messaggio positivo, otteniamo un effetto potenziato.

Swami Kriyananda ha meditato profondamente sulla qualità di ogni asana. Il guerriero, Virabhadrasana 2, ad esempio, è una naturale espressione del nostro guerriero interiore. Percependo l’energia specifica (la “nota musicale” fisica) di ogni posizione, l’ha tradotta in una affermazione (la stessa “nota” verbale). Ed ecco: corpo e mente cantano insieme e creano una musica più forte.

Perché siano efficaci, le affermazioni e le posizioni devono creare delle note fatte bene: le affermazioni devono essere ripetute con sentimento e concentrazione. In questo modo la nota diventa brillante ed efficace. E l’asana deve essere ben allineato se vuole davvero esprimere bene la qualità inerente: un guerriero “moscio” non esprime forza; Ardha-Matsyendrasana con cuore chiuso non esprime l’amore. Giusto? Più energia mettiamo nell’esprimere l’affermazione e più prestiamo attenzione all’asana, in modo che davvero esprima la sua qualità, più sperimentiamo davvero il coro del corpo e della mente in unisono.  Tante note belle creano una musica fantastica, asana dopo asana.

C’è ancora una altra “nota” da considerare: la qualità dell’asana e dell’affermazione diventa ancora più potente se la mettiamo in contatto con un’energia più elevata, supercosciente. Lo sforzo personale nell’esprimere un’affermazione e un asana è indispensabile, ma il tutto diventa una “bomba vibratoria” se si aggiunge l’elemento divino. Immagina di aver praticato un asana e di aver aggiunto la sua affermazione appropriata: l’hai fatto con cura, sentimento e gioia. Ora uscendo dalla posizione è giunto il momento di ascolto, di silenzio, di apertura. In quel frangente, porta lo sguardo in alto, sul punto tra le sopracciglia. In questo modo amplifichi l’impatto (la nota) dell’asana e dell’affermazione.

In altre parole: dirigendo la tua energia consapevolmente in alto, aprirai un’altra porta: la supercoscienza. Da quel livello proviene la trasformazione più profonda. Senza quel livello rimaniamo come un coro che canta in una sala che assorbe i suoni: le note si sentono, ma non vengono ampliate. Il livello supercosciente agisce come un altoparlante che amplifica le tue melodie. In questo modo lo Yoga diventa uno strumento perfetto, toccando ogni dimensione del nostro essere. Lavoriamo con la dimensione fisica, con l’asana. Armonizziamo il corpo con il livello mentale, con l’affermazione, includendo la parte spirituale nel silenzio, nell’ascolto. Il nostro coro così troverà sostegno in tutti i livelli.

Il risultato è una nuova persona, un nuovo “io”. Forse non subito, ma col tempo, con la perseveranza, con la pratica e con la pazienza avverrà il cambiamento. Non sarà un’esplosione di suoni, perché, seppur spettacolari, svanirebbero in breve tempo. Il vero cambiamento è lento e avviene gradualmente, aggiungendo una nota dopo l’altra alla nostra musica interiore – con un coro diretto con cura, con armonia, con saggezza.

Si può quindi dire che le affermazioni introducono un elemento importantissimo alla pratica degli asana. Esplorare le “note” delle affermazioni abbinate alle posizioni Yoga è davvero una grande avventura, portando una nuova e notevole profondità.

Swami Kriyananda, il fondatore dell’Ananda Yoga ha spiegato: “Ogni posizione è associata a specifici stati spirituali e mentali sui quali si può meditare mentre si pratica la posizione. Meditare sugli stati spirituali e mentali permette di sperimentare tali stati più facilmente che praticare le posizioni distrattamente o pensando solo ai benefici fisici”.

Le note delle affermazioni renderanno la musica della nostra vita più bella, anzi meravigliosa: quindi usale, creando il tuo capolavoro interiore.

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