Lo yoga mi ha chiamata, e ora ho capito il perché

Laura Marinoni, attrice affermata, decide di studiare yoga, addirittura di diventare istruttore: e in occasione della quarantena il disegno rivela le sue ragioni.

di Laura Marinoni

Kerala, estate 2009

Dopo una lunga tournée teatrale, decido di partire per l’India. Sono sfinita, emotivamente e fisicamente, e un’amica mi consiglia un centro ayurvedico per rigenerarmi.
Ricordo il senso di smarrimento, su quell’aereo che mi portava così lontano. Un sentimento bruciante di attaccamento verso mio figlio che sarebbe stato a migliaia di chilometri da me. Mi ero portata come al solito una valigia pesantissima, piena di libri e di vestiti che credevo indispensabili. Un auto-isolamento, per la prima volta. Sei pazza, perché vai da sola? – la frase che mi ripetevano tutti. Dovevo farlo. Lì ho scoperto lo yoga. Svegliandomi all’alba, al suono del canto nel tempio portato dal vento, praticando con un vecchio maestro identico a Gandhi, restando ore senza fare nulla di tutto quello che apparteneva alla mia vita di sempre. Di colpo senza un nome, senza un ruolo, senza un obiettivo che non fosse lasciarmi essere, prendermi cura di me, respirare davvero. Di quei romanzi non ho letto una pagina, non ne ho avuto bisogno. Il silenzio era un compagno dolcissimo e il vuoto mentale mi regalava una pienezza nuova.Un giorno sentii profondamente, quasi con sgomento, che non mi mancava nessuno. E che questo non aveva niente a che vedere con l’amore, al contrario. Ero vicina a mio figlio e ai miei cari con una presenza assoluta, eppure non avevo bisogno di nulla.

Ananda Assisi, estate 2015

Mi iscrivo all’Accademia di Ananda Yoga per diventare insegnante. Sono pazza? – mi domando da sola. Ho già cinquant’anni, una bellissima carriera teatrale, il lavoro va a gonfie vele, sono sempre in viaggio con le mie valigie improbabili. Quando, come potrò insegnare? Eppure ho un desiderio fortissimo di praticare, di condividere una disciplina meravigliosa del corpo e dello spirito. Seguo l’istinto, senza farmi domande. E finalmente, pochi mesi fa mi diplomo…

Milano, primavera 2020

Succede l’inverosimile: pandemia, isolamento forzato, teatri chiusi. Provo come tutti l’angoscia e l’impotenza della catastrofe. Lo yoga diventa la mia àncora, la mia salvezza. Incomincio a praticare su una piattaforma digitale con una giovane collega che vuole provare per la prima volta. Dopo pochi giorni siamo già un piccolo gruppo entusiasta di attori, amici lontani, amici di amici che si affacciano anche solo per curiosità. Adesso siamo ancora di più, l’insegnamento è diventato il centro delle mie giornate, il regalo più incredibile che potessi ricevere. Mi prendo cura di tante persone, mi sento canale di qualcosa che ha il potere di trasformare la vita, di arricchirla e di dare un senso a ogni evento, anche il più terribile. Cresco e mi nutro con loro. Non mi manca niente, come allora. Dentro di me c’è solo stupore, gratitudine e il cuore aperto. C’è fiducia, bellezza, persino in questa incertezza totale. Domani sarà un altro oggi con le sue fatiche e le sue benedizioni. Ma intanto semino gioia. E ora finalmente incomincio a intravederne il disegno.

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