Praticare la presenza

Per una vera trasformazione è necessario partire da quello che c’è. Ecco qui una breve pratica di Ananda Yoga per esercitarci nell’arte del qui e ora.

di Francesca de Luca

“Come vorrei che tornasse tutto come prima”, “speriamo che questa situazione finisca il prima possibile”, ecc… frasi come queste, in tempi di Covid, sono all’ordine del giorno e testimoniano un approccio alla situazione pandemica che stiamo attraversando che ci proietta al di fuori del momento presente. In questi casi, la nostra mente tende a sottrarsi alla realtà, a rifuggirla, cercando consolazione in un passato ideale che non esiste o in futuro auspicabile non ancora presente.

Ma, come insegna Yogananda, la nostra energia va dove la nostra mente, così ogni volta che volgiamo lo sguardo al passato, rimpiangendolo, oppure ci proiettiamo nel futuro, in una condizione di attesa, disperdiamo il nostro “serbatoio” energetico e ci sentiamo di conseguenza depotenziati. Attraverso la pratica dello yoga, possiamo allenarci a stare nel momento presente,  sviluppare l’arte dello stare nel “qui e ora”, entrare in contatto con l’energia infinita che ci attraversa e dirigerla laddove è necessario: nel corpo per portare guarigione e benessere, nella mente per portare chiarezza e visione, o in un progetto per dargli forma e concretezza.

Comincia la tua pratica sull’arte della presenza seduto a gambe incrociate, dedicando qualche istante all’osservazione del tuo respiro, la tecnica che più di tutte ci aiuta a dimorare nel presente, istante per istante. Percepisci l’aria che entra dalle narici, l’aria che fuoriesce e goditi le pause tra un respiro e l’altro. Ogni volta che la tua mente si distrae ritorna ad osservare il respiro. Poi porta le mani giunte al petto ed esprimi la tua intenzione di radicarti nel momento presente, se vuoi ripetendo questa affermazione:

“La vita si manifesta qui e ora. Apro il mio cuore per accoglierla pienamente”.

Riapri i tuoi occhi e portati supino sul tappetino: fai con qualche esercizio per sciogliere le anche (ad esempio, da sdraiato porta le ginocchia al petto e disegna dei cerchi allontanando e avvicinando le ginocchia a te) e poi lentamente sali in piedi per eseguire la prima posizione di questa nuova “3 Asana Meditation”.

Dalla posizione della montagna, Tadasana, sposta il peso sulla gamba sinistra e solleva la destra; piegati in avanti fino a portare la mano sinistra a terra (o su un blocchetto, per aiutarti), apri il petto e solleva la mano destra verso il cielo, entrando così in TOLA TRIKONASANA (posizione del triangolo in equilibrio).

Tola Trikonasana

Calma il respiro e osserva un punto fisso sulla terra per ricercare stabilità ed equilibrio. Ad ogni respiro, mentre estendi il corpo in tutte le direzioni, senti che aumenta la tua concentrazione, che allontana ogni distrazione e ti permette di vivere pienamente il momento presente. Afferma dentro di te:” Mi espando completamente nel momento presente”. Esci piano dalla posizione e fermati in Tadasana con lo sguardo sollevato nel punto tra le sopracciglia, a godere di questo istante di presenza in cui la tua consapevolezza ordinaria è aumentata; poi ripeti dall’altro lato.

Per entrare nella seconda posizione, divarica le gambe della lunghezza di una tua gamba, mantenendo i piedi paralleli. Piegati in avanti dalle anche fino al primo punto di tensione, respiraci dentro, poi gradualmente scendi fino a portare le mani alle caviglie (o agli alluci) e la testa verso terra. Rimani in PRASARITA PADOTTANANSANA (piegamento in avanti a gambe divaricate) per almeno 8 respiri, lasciando andare tutti i tuoi pensieri con ogni espirazione: immagina di toglierti di dosso, letteralmente, dei pesi che rendono il tuo cammino più faticoso e minano la tua connessione col presente, e afferma mentalmente: “Mi rilasso e allontano ogni mia preoccupazione”.

Prasarita Padotanasana

Per uscire, srotola la colonna una vertebra alla volta e ritorna in Tadasana, percependo la tua testa svuotata e leggera, la tua mente “desta e pronta”.

Poi portati in quadrupedia e scivola in avanti col ginocchio sinistro per entrare in RAJA KAPOTASANA (posizione del piccione); cerca di mantenere le anche sulla stessa linea e proteggi la lombare spingendo il pube in avanti e mantenendo il tuo addome in dentro. Elevati dal cuore, mentre avvicini tra loro le scapole, ed eleva leggermente anche il mento (senza chiudere la cervicale) e lo sguardo: senti che mentalmente ti stai portando in uno spazio neutro, dove puoi osservare te stesso e la tua vita con distacco, senza attaccamento al passato e senza paura per ciò che verrà. Ripeti più volte dentro di te: “Mi elevo sopra ogni pensiero del passato e del futuro, nell’eterno presente”.

Raja Kapotasana

Esegui la posizione dall’altro lato, poi fermati in Balasana, la posizione del bambino, per allungare la spina dorsale, bilanciando così l’arco appena eseguito. Ritirati sempre più dentro e ancora una volta ancorati al momento presente, sentendo che proprio “qui e ora”, dentro di te, tutto va bene. Afferma: “Abbandono ogni coinvolgimento esterno e mi rilasso nel mio rifugio interiore di pace”.

Balasana

Porta questa pace anche fuori dal tappetino, praticando l’arte della presenza anche nel tuo quotidiano, facendo una cosa alla volta con concentrazione, ascoltando gli altri con piena attenzione, ritagliandoti piccoli momenti di connessione al tuo respiro.

Buona pratica!

 

 

 

 

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