Dall’India, un racconto dal vivo sugli effetti benefici della pratica yogica sul tappetino e nelle emozioni di tutti i giorni
di Stefano Carminati
Mysore. Karnataka. India. Alle 5.30 di ogni mattina, un gruppo di circa 40 persone di svariate nazionalità, entra lentamente nella shala (luogo dove si pratica lo yoga). Alcuni si dirigono decisi verso il loro posto preferito, altri cercano con sguardo incerto uno spazio adatto a loro, che poi non è mai quello giusto perché il giorno dopo lo stesso sguardo incerto scruta lo spazio alla ricerca di una diversa sistemazione.

I tappetini vengono srotolati, c’è chi lo fa con dolcezza e attenzione a non fare troppo rumore, chi invece lo lancia con sprezzante audacia senza curarsi di chi gli sta attorno. C’è chi si siede silenzioso in meditazione, chi scalda il corpo con movimenti dolci e chi chiacchiera amabilmente. Io approfitto di questo tempo per praticare gli Esercizi di Ricarica di Paramhansa Yogananda (disponibili https://www.anandaedizioni.it/shop/libri/esercizi-di-ricarica-di-paramhansa-yogananda-libro-dvd/) per poi sedermi in silenzio e fare una piccola centratura attraverso l’osservazione del respiro. Tutto si acquieta magicamente quando l’insegnante si posiziona e tutti insieme all’unisono cantiamo il suono sacro dell’OM. In quei momenti tutto è immobile, la vibrazione permea ogni mia cellula facendomi sentire fortemente presente e connesso.
A proposito dell’OM, Swami Kriyananda ha scritto una visualizzazione meravigliosa, per affermare e sperimentarne la coscienza universale: “Immagina un coro composto da ogni atomo dell’universo. Ciascuno di essi è un individuo, ma tutti cantano insieme in beata armonia. Nella tua mente, unisciti a quel possente coro, composto da ogni aspetto della vita. Decidi da oggi in poi di cantare in armonia con l’universo. Non imporre al grande inno della vita la tua piccola volontà di suonare la musica a modo tuo. Unisci le tue note a quel Suono Infinito. Quanto più farai così, tanto più profondamente comprenderai di essere tu stesso un’espressione del sublime inno dell’Infinito”. Parole tratte da Supercoscienza. Risvegliarsi oltre i confini della mente disponibile a questo link: https://www.anandaedizioni.it/shop/libri/supercoscienza-risvegliarsi-oltre-i-confini-della-mente/).
Il tappetino è il nostro campo da gioco, dove, praticando gli asana, ci viene data la possibilità di esplorare il nostro più profondo Sé attraverso un veicolo che è presente in modo naturale in tutti noi: il respiro. Sento che non ha importanza se l’esecuzione dell’asana non raggiunge la perfezione, ognuno di noi ha un corpo diverso con i propri limiti e le proprie risorse, quel che importa è la consapevolezza con cui si pratica. La presenza di un respiro calmo ed equilibrato e una concentrazione rilassata. Questa combinazione di elementi, se ripetuti con dedizione e con devozione per molto tempo, farà di noi delle persone migliori nella vita di tutti i giorni anche fuori dalla shala e dal tappetino.
Personalmente, con lo yoga sperimento molte intuizioni, e le più profonde avvengono proprio al termine della pratica degli asana quando mi siedo per un breve pranayama a cui fa seguito la meditazione. Improvvisamente si cristallizzano verità acquisite e realizzazioni. Una sensazione frequente, che mi arriva al termine della lezione, è sentire con ogni mia cellula che un’esistenza yogica si manifesta attraverso una vita controllata dove si cerca di seguire gli insegnamenti e di sottrarsi così alla rabbia, alla gelosia, all’attaccamento e a tutto ciò avvelena il nostro essere. Aspiro a vivere una vita dove queste emozioni negative siano sostituite dalla pazienza, dalla contentezza e dalla compassione. Auspico che quest’aspirazione si realizzi con l’aiuto e l’amore del mio gurudeva Paramhansa Yogananda e dei suoi preziosi insegnamenti.
La vita mi appare come un campo di battaglia dove la dualità si sfida in ogni momento; lo Yoga è un grande strumento che ci aiuta ad affrontare questa lotta, e quando mi sento in contrasto con qualcosa o qualcuno, canto il suono sacro dell’OM nella mia meditazione come ci ha insegnato nella visualizzazione citata sopra, Swami Kriyananda.