Una pratica per rimanere stabili e positivi

Una nuova puntata di 3 Asana meditation per affrontare il ritorno dell’emergenza con energia alta e con distacco dalla reattività

di Francesca de Luca

C’era da aspettarselo e così è stato: la seconda ondata pandemica del Covid è arrivata e questa volta non ci ha trovato impreparati, ormai sappiamo a cosa andiamo incontro. Ma se da un lato qualcuno sembra quasi prendere sottogamba il virus, molti altri sono stanchi di fare i conti con uno stile di vita fortemente condizionato da paure e restrizioni. Come possiamo reagire noi come praticanti  di yoga?

La risposta è semplice: rimanendo ancorati alle pratiche, che non solo ci aiutano ad elevare il nostro stato vitale (rendendoci più resistenti a virus ed influenza in generale), ma contribuiscono a mantenerci più calmi, centrati e lucidi, così da evitare di entrare nella spirale di polemiche intorno ai contagi, alle strategie per evitarli, alle nuove norme restrittive imposte dal governo e così via…

Oggi, come a marzo, teniamoci stretti al nostro sentiero spirituale e ritagliamoci ogni giorno uno spazio per praticare qualche posizione yoga,  calmare il respiro e approfondire la meditazione, anche visto il maggior tempo a disposizione che certamente avremo.

Cominciamo la “3 asana meditation” di oggi proprio con un Pranayama rassicurante come il “Respiro della gioia”: siediti comodo, con la spina dorsale eretta e le spalle rilassate, chiudi gli occhi e concentrati sul tuo respiro. Inspirando dal naso senti che, insieme all’aria, introduci un’energia calma e luminosa dentro di te e la mandi a tutte le cellule del tuo corpo, poi espirando dalla bocca butta fuori ogni tensione e negatività. Continua cosi per 6 o 12 cicli: inspira luce e lascia andare il buio. Pratica questa tecnica come una rigenerante “doccia interna”.

Lentamente riapri gli occhi e portati in piedi. Se hai tempo, esegui qualche ciclo di Surya Namaskar, oppure comincia direttamente la pratica di asana. Da Tadasana, la posizione della montagna, solleva le braccia ai lati della testa poi piegati in avanti dalle anche per entrare gradualmente in Padahastasana (posizione del coltello a serramanico) e afferra le caviglie o gli alluci. Se la schiena tende ad ingobbirsi, fletti le ginocchia per allungare la lombare. Sposta il peso sugli avampiedi e abbandona completamente il capo nella posizione: senti che con ogni respiro svuoti la mente da tutte le preoccupazioni accumulate dall’esterno, dai tg e dai social network; sentiti sempre più libero dalle paure e pronto ad affrontare la vita con gioia, come un’avventura entusiasmante. Afferma con convinzione:  “Niente a questo mondo mi può trattenere”.

Per uscire dall’asana srotola lentamente la colonna vertebra per vertebra, allunga le braccia in alto e poi torna in Tadasana, ad assaporare con gli occhi chiusi e sollevati il senso di libertà e leggerezza a livello mentale.

Per la prossima posizione, portati in quadrupedia e fai un passo in avanti col piede destro, allineando il ginocchio con la caviglia, per entrare in Anjaneyasana, la posizione della luna crescente o affondo basso. Mantieni l’addome attivo risucchiando l’ombelico verso la colonna e spingi il pube in avanti per proteggere la lombare. Dirigi lo sguardo lontano, in alto, senza chiudere la cervicale.

Senti che la posizione ti porta naturalmente ad aprirti verso l’alto e a connettere mente e cuore a qualcosa di più grande del tuo piccolo sé. Sentiti collegato alla grande fonte cosmica di tutta l’energia, chiedile mentalmente di guidarti in ogni prossimo passo della tua vita e afferma: “Sintonizzo la mia volontà con la Sorgente di ogni potere”. Esci da Anjaneyasana ed entra in Balasana, come controposizione. Dirigi lo sguardo nel punto tra le sopracciglia e diventa ricettivo: nel silenzio e nell’immobilità fisica, prova a percepire eventuali idee ed intuizioni che affiorano nella tua mente. Poi ripeti la posizione dall’altro lato.

Portati ora supino, con le spalle poggiate su una coperta piegata, e se non hai problemi alla cervicale o alla colonna vertebrale, prova ad entrare lentamente in Karnapirasana (posizione di chiusure delle orecchie), mantenendo la spina dorsale allungata e le ginocchia piegate ai lati della testa. Abbraccia le tue gambe o, se riesci, incocia le mani e porta le braccia tese al pavimento

In alternativa (anche nei casi di ciclo o gravidanza), scegli di fare Ananda Balasana, la posizione del bambino felice, afferrando l’esterno dei piedi o le caviglia e portando le cosce verso terra.

Sentiti raccolto in te stesso/a, come avvolto in una nuvola di pace, e immagina di muoverti così protetto nella vita, galleggiando su questa nuvoletta felice. Ripeti dentro di te, con un sorriso interiore, “La barca della mia vita galleggia dolcemente sul mare della pace”.

Quando esci dalla posizione, rilassati in Savasana e mentre respiri abbandonati sempre più; affida alla Terra ogni tensione residua, immaginandola come una madre accogliente e protettiva che ti alleggerisce dai pesi e dalle fatiche della vita. Dopo qualche minuto, vieni a sederti a gambe incociate per una breve meditazione finale: ad occhi chiusi, con la spina dorsale eretta, lascia che il tuo respiro fluisca in maniera naturale e ascolta i benefici della pratica.

Poi porta le mani davanti al cuore e inchinati alla scienza dello Yoga e ai suoi Maestri che l’hanno portato fino a noi, e infine ringrazia te stesso per lo spazio e la cura che ti sei dedicato.

Om shanti shanti

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