Dai riposo ai tuoi organi per una vita più sana (e una pratica più efficace) con il digiuno intermittente: basta saltare la cena per sentirsi subito meglio.
di Elena Losi
È capitato per caso. Lo scorso anno, durante il primo lockdown, quando i riferimenti temporali erano venuti a mancare e le giornate non erano più cadenzate da impegni, ho iniziato a vivere seguendo i ritmi del mio corpo: niente sveglia, niente orari per colazione-pranzo-cena, niente regole. Dormivo quando avevo sonno, mi alzavo quando mi svegliavo e mangiavo quando avevo fame.
Molto presto mi sono ritrovata a fare solo due pasti al giorno, la colazione e un solo pasto completo, in una finestra temporale che non superava le 8 ore. Il resto del tempo niente, a parte tisane o altri liquidi che non comportavano attività digestiva. In tempi non sospetti stavo praticando quello che ho scoperto poi essere il digiuno intermittente. Da allora non ho mai smesso. È entrato a far parte del mio stile di vita e ne ho solo tratto grandi benefici.
Il digiuno intermittente consiste nel tenere una fascia temporale che può variare da 8 a 12 ore durante le quali si assume del cibo. Nelle restanti ore, invece, non si mangia nulla. In altre parole, si lasciano passare 16, 14 o 12 ore tra l’ultimo pasto della giornata e il primo del giorno successivo. La qualità del cibo ingerito è ovviamente importante, ma non ci sono restrizioni rispetto alla quantità.
Il digiuno intermittente ha anche altre formule temporali che richiedono però un’astensione dal cibo di 24 ore una o due volte alla settimana. Si può comunque praticare sporadicamente la formula scelta, ad esempio solo nel weekend, se lo stile di vita personale non ci consente di fare altrimenti.
Il digiuno intermittente porta al nostro organismo parecchi vantaggi. Il primo e più immediato è il netto miglioramento della qualità del sonno, specialmente se si lasciano passare almeno 4 ore tra la cena e il momento in cui ci si corica. Andare a letto presto, così da entrare nel sonno profondo verso la mezzanotte, e a stomaco vuoto, fa molto bene al nostro riposo notturno.
Si dimagrisce. A parità di calorie, restringendo la fascia temporale in cui si mangia, si perde il sovrappeso e la massa muscolare aumenta. La mucosa dello stomaco ha la possibilità di rigenerarsi durante la notte. Cosa che non potrebbe fare se obbligassimo il nostro stomaco a restare attivo contro la sua natura.
Altri benefici consistono in una migliore risposta insulinica, miglioramento della pressione arteriosa, pulizia cellulare, diminuzione delle infiammazioni, miglioramento della qualità della flora batterica intestinale e della qualità del nostro sangue.
L’organismo, seguendo il ritmo dato dal digiuno intermittente, entra in allineamento con il nostro orologio biologico, definito ciclo cicardiano. Secondo questo sistema gli organismi viventi sono in stretto rapporto con l’ambiente esterno e sincronizzati quindi con le varie fasi della giornata. Il ciclo cicardiano è in relazione anche con le nostre abitudini, che possono contribuire ad aiutarlo o a sfasarlo.
Una curiosità: secondo la medicina tradizionale cinese esiste un vero e proprio orologio dei nostri organi principali. A ogni organo corrisponde una fascia temporale della durata di due ore, durante le quali la sua energia è al massimo. Esattamente dodici ore dopo l’energia di quell’organo è al suo picco minimo. Quest’aspetto è molto interessante se messo in relazione al digiuno intermittente.
Il sistema digestivo, infatti, per la medicina tradizionale cinese è più forte al mattino tra le 7 e le 11 ed è più debole tra le 19 e le 23.
Sincronizzare la nostra alimentazione con questo ciclo diventa quindi molto importante per il nostro benessere e il digiuno intermittente, che si basa su un’oscillazione temporale ritmica ed equilibrata, ci aiuta a stabilire una routine che regala al nostro organismo buona salute e conseguente forza interiore.