In questa stagione gli alberi sono grandi maestri: senza paura si ritirano nel loro centro e fluiscono con la trasformazione delle stagioni. Sintonizzati con l’autunno leggendo il messaggio arrivato a Sahaja da una grande quercia amica.
di Sahaja Mascia Ellero
C’è una bellissima quercia nel mio giardino. Grande, maestosa, è la regina della piccola conca in cui sorge la nostra casa. Vado spesso a trovarla e a sedermi sotto i suoi rami, diventati ormai così grandi da sfiorare il terreno, formando una sorta di piccola grotta nella quale mi rifugio. Quando mi siedo con la schiena contro il suo tronco, o quando la abbraccio, mi pervade una profonda sensazione di quiete. Lei è lì. Sempre. E mi accoglie.
In questa stagione, la “mia” quercia sta lasciando andare le sue foglie. La osservo, e cerco di apprendere le sue lezioni. A differenza di altri alberi, che prima di spogliarsi indossano i loro abiti più belli, lei è sempre se stessa: le sue foglie non assumono i più sgargianti colori ma, semplicemente, si seccano e cadono. E lei, in tutto questo, rimane immutata, salda e maestosa nella sua dignità. E sussurra al mio orecchio la sua silenziosa saggezza.
Che cosa mi dice? Se ascolti il tuo cuore, puoi sentirla anche tu…
«Piccola amica, non avere paura. Come vedi, anno dopo anno, nelle tempeste e nel sole, io sono sempre qui. Tutto quello che è sulla superficie del mio essere muta in continuazione. I miei rami crescono, il mio tronco si espande, le mie radici sono sempre più ampie e profonde. In primavera metto nuove foglie, e tu sei così gentile da farmi i complimenti quando le vedi spuntare. In autunno le lascio andare, e formano un soffice tappeto attorno al mio tronco, che scricchiola sotto i tuoi piedi quando mi vieni a salutare. Ma io, come vedi, non cambio. C’è qualcosa in me di eterno e immutabile. Io so di essere. Sono consapevole di esistere al di là delle mutevoli forme che il mio aspetto assume, stagione dopo stagione. Io Sono. E per questo posso accogliere ogni cambiamento: perché, in verità, io non cambio mai.
«È questo che ti sussurro, ogni volta che vieni a sederti sotto i miei rami. È questo che ti trasmetto, quando mi abbracci in cerca di conforto. E sono felice, quando ti siedi a meditare accanto a me e sento che anche tu senti, e sai, di essere eterna, immutabile, più forte di qualsiasi cambiamento, capace di lasciare andare tutto quello che non sei veramente. È questo il mio segreto più grande, che spero tu comprenda e faccia tuo: io posso lasciare andare serenamente e umilmente le mie foglie, perché so che non sono “me”, perché so che non sto perdendo nulla. Io Sono, e continuerò a Essere, sia con i rami spogli che con nuove gemme e uccellini a tenermi compagnia. Io non cambio. Sono immutabile. Sono in pace. In me».
Hai sentito anche tu questi sussurri? Credo di sì, perché nel giardino di tutti noi, nel giardino nella nostra anima, c’è una quercia saggia ed eterna, che ci invita a ricordarci chi siamo e a osservare il cambiamento come il naturale alternarsi delle forme, come un gioco di mille colori, come una grande avventura della quale possiamo essere testimoni.
Allora, in questi mesi così speciali dell’anno, cerchiamo di essere le querce più grandi e maestose che siamo capaci di essere! Ritiriamoci sempre più nel nostro tronco interiore, portiamo la nostra linfa dentro e in alto, per percepire quella calma eternità. E, da quel centro immutabile del nostro essere, osserviamo le foglie che sono pronte a staccarsi e a volare nel vento: attaccamenti, abitudini, luoghi e circostanze, ostacoli interiori e vecchi modi di essere che siamo pronti a lasciare andare. Osserviamoli mentre spiccano il volo, per non tornare mai più! Godiamoci la libertà e la pace profonda che viene dall’essere di nuovo spogli di fronte alla vita. E aspettiamo con fiducia e spirito di avventura la nuova, meravigliosa fioritura che ci attende, consapevoli che non siamo né le vecchie foglie né i nuovi fiori, ma l’essenza che li anima, e li osserva con Amore.