Ritornare alla natura: le colonie di Yogananda/ Return to nature: Yogananda’s colonies

Le colonie di fratellanza mondiale, ovvero progredire verso la natura: il sogno di Yogananda più che mai sembra essere il futuro da percorrere.

di Amrita Elena Cantarutti

Una sorpresa signore! Mentre eravate all’estero, abbiamo fatto costruire questo ashram a Encinitas; è un dono per augurarvi il bentornato a casa!”. (1)

Con queste parole Yogananda fu accolto in America dal suo ritorno dall’India. In seguito Yogananda disse parlando di Encinitas: “[…] un progetto sul quale ho riflettuto a lungo sta iniziando ad assumere una forma definita. In questi bellissimi dintorni ho fondato una colonia mondiale in miniatura. La fratellanza è un ideale che si comprende meglio con l’esempio che con i precetti! Un piccolo gruppo che viva in armonia in questo luogo potrebbe ispirare altre comunità ideali sulla terra”. (2)

Yogananda sollecitò con molta enfasi la necessità di fondare delle colonie, luoghi dove le persone vivessero una vita semplice basata su ideali elevati. Una vita libera dalla schiavitù del denaro e basata sulla vera gioia. Prevedeva un momento in cui si sarebbe tornati alla terra non per il profitto, ma per la propria sussistenza. Ecco allora la necessità di avere il proprio campo, di coltivare il proprio cibo, di produrre i propri vestiti. Le chiamò Colonie di Fratellanza, piccoli gruppi di persone uniti dall’amicizia, che avrebbero condiviso uno spazio di terra, avrebbero costruito le loro case in base alle necessità; avrebbero imparato a fabbricare i propri vestiti; avrebbero allevato gli animali non per sfruttare, vendere e uccidere, ma per prendere quanto è giusto senza violenza.

Yogananda diceva di liberarsi dal giogo del denaro e dei debiti, di scegliere uno stile di vita il più possibile slegato dalle tasse, uno stile di vita non basato sulla produzione e lo sfruttamento, ma basato sull’armonia, la salute e la felicità. Un un’esistenza dove le persone vivono per godere del buon cibo della loro terra, del sole e della comunione con la natura, il proprio senso di creatività non viene perso, ma viene messo al servizio di un’ideale.

Non si tratta di gettare cellulari e computer, il progresso non è sbagliato, deve solo essere messo al servizio del bene del pianeta. Non dico solamente del bene dell’uomo, perché questo è lo scopo che ha mosso ogni scelta da sempre, portando ad un pianeta sofferente e a un rapporto con gli animali snaturato e violento. In questi mesi, in cui si è visto l’uomo ritirarsi e la natura riprendere forza, si è compreso molto più profondamente come questo antropocentrismo stesse distruggendo la vita del pianeta. L’uomo deve tornare a far parte di questa natura.

La giusta direzione è già stata presa, ma i vecchi schemi non sono facilmente superabili. È inevitabile tuttavia che il progresso porterà sempre di più verso uno stile di vita rispettoso per l’ambiente. Siamo in un periodo in cui si sta verificando, per esempio, una maggiore coscienza alimentare, non solo per la salute, ma anche con la consapevolezza che le scelte alimentari hanno anche sul bene del pianeta (per esempio l’impatto ambientale di allevamenti e agricoltura intensivi), e finalmente il passaggio dai combustibili fossili all’elettrico. Sono sempre di più i veicoli elettrici, sia nel pubblico che nel privato, si installano sistemi fotovoltaici per produrre autonomamente la propria energia, in modo pulito.

Si può immaginare un futuro in cui l’energia sarà gratuita? Perché no? Il sole e il vento sono gratuiti, ha scritto Jeremy Rifkin, e aggiunge: “Gli edifici non saranno più spazi privati passivi recintati, ma, invece, entità attivamente impegnate a condividere fra loro a discrezione degli occupanti, energie rinnovabili, efficienze energetiche, riserve di energia, mobilità elettrica e una vasta gamma di altre attività economiche”. (3)

Ma non è sufficiente. Per realizzare questa visione deve esserci un’ideale comune. Per questo Yogananda ha anche scritto: “Ponendo l’accento sui valori spirituali, sulla realizzazione del Sé, una colonia che sia concreto esempio di fratellanza mondiale ha il potere di trasmettere vibrazioni edificanti ben oltre la propria dimensione locale”. (4)

Yogananda non parlava solo di uno stile di vita pratico con il ritorno alla terra e il raggiungimento di un’autosufficienza, di svincolo dalle tasse e dall’accumulo di denaro, ma parlava soprattutto di valori come l’amicizia, la cooperazione, l’armonia. Se mancano gli ideali comuni a unire un gruppo di persone e se emergerà il desiderio di prevaricazione, si rischierà presto di veder sorgere conflitti e disarmonie. I valori spirituali e la realizzazione del sé fanno parte di tutti i grandi sentieri spirituali. È importante mettere al primo posto il progresso interiore come anime, perché solo così si potrà vedere negli altri i propri fratelli, negli animali i propri amici, e nella madre terra la propria casa.

Non importa quale religione si segua o quale sentiero spirituale si senta risuonare di più nel cuore, una scelta di vita basata su questi principi non deve essere vincolata a un dogma. In un certo senso, già dove c’è un’apertura del cuore ai valori universali di fratellanza, c’è un sentiero spirituale interiore. È quando il cuore desidera esprimere qualcosa di più elevato che unisce tutti e tutto, invece di dividere, giudicare e sopprimere, già si risveglia una scintilla divina.

Ci sono molte comunità nate da decenni con questo intento. Ma basta anche un piccolo gruppo di amici che, con un forte ideale comune, decida di raccogliersi insieme. Per il fenomeno della centesima scimmia, ogni piccola goccia farà un mare e come tutti i grandi cambiamenti della storia, la risonanza che avrà una piccola trasformazione in uno sperduto pezzo di terra del pianeta, si diffonderà ovunque elevandone la consapevolezza e creando un movimento mondiale che si sosterrà in amicizia, al di lì di ogni distanza.

Come ha detto Yogananda: fate della felicità la vostra ricchezza.

Se ti è piaciuto questo articolo, pensiamo che possa piacerti anche il libro: Città di luce di Swami Kriyananda. Ananda Edizioni https://www.anandaedizioni.it/shop/libri/corpo-mente-spirito/citta-di-luce/.

Nota 1, 2, 4: Autobiografia di uno Yogi / Paramhansa Yogananda. – Ananda Edizioni, c2010. – Pag 460, 467 e 469.
Nota 3: Un green New Deal globale / Jeremy Rifkin. – Mondadori


English readers

translation by Sanjaya David Connolly

“A surprise, SIR! During your absence abroad we have had this Encnitas hermitage built; it is a ‘welcome-home’ gift!”. (1)

It was with these words that Yogananda was welcomed in America on his return from India. Later, speaking of Encinitas, Yogananda said:

“[…] a project I have long considered is beginning to take definite form. In these beautiful surroundings I have started a miniature world colony. Brotherhood is an ideal better understood by example than precept! A small harmonious group here may inspire other ideal communities over the earth.” (2)

Yogananda greatly stressed the need to found brotherhood colonies, places where people would live a simple life based on high thinking; a life free of the slavery to money and based on happiness.

Yogananda foresaw a time when we would return to the land not for profit but for actual subsistence. Hence the need to have one’s own field, to cultivate the correct food, to produce one’s own clothing. He called them Brotherhood Colonies, small groups of people united in friendship, who would share a stretch of land, construct their own houses in keeping with their needs, learn to manufacture their own clothes, and husband animals not to exploit, sell and kill, but to take as much as is proper without violence.

Yogananda said that we should free ourselves from the yoke of money and debts, choose a life-style as free as possible from taxes, a life-style not based on production and exploitation, but on harmony, health and happiness.In an existence in which people live to enjoy good food from their land, the sun and in harmony with nature, their sense of creativity is not lost but is placed in the service of an ideal.

It does not mean throwing away cell phones and computers; there is nothing wrong with progress, but it must serve the good of the planet. I am not talking only of the good of mankind, because this is the goal that has always motivated every choice, leading to a suffering planet and to a cruel and violent relationship with animals. During these months, which have seen people withdrawing and nature regaining its vitality, it can be understood much more deeply how this anthropocentrism was destroying the planet’s life. Mankind has to return to being a part of this nature.

We are already moving in the right direction, but the old models are not easily surmountable. However, it is inevitable that progress always leads more towards a life-style more respectful of the environment. We are in a period in which, for example, we are seeing a greater dietary consciousness, not only in terms of health, but also with an awareness that dietary choices have for the good of the planet (for example the impact on the environment of breeding and intensive agriculture), and finally the passage from combustible fossil fuel to electricity. There are ever more electric vehicles, and in both the public and private sector photovoltaic systems are being installed to produce energy autonomously and in a clean way. Can we imagine a future in which energy will be free? Why not? The sun and the wind are free, as Jeremy Rifkin writes, and adds:

“Buildings will no longer be private spaces, passive enclosures, but, on the contrary, entities actively committed to sharing between them at the discretion of the occupants, renewable energy, energy efficiency, energy reserves, electrical mobility and a vast range of other economic activities.” (3)

But this is not enough. In order to realize this vision, there needs to be an ideal community. For this reason Yogananda wrote: “By stress on spiritual values, self-realization, a colony exemplifying world brotherhood is empowered to send inspiring vibrations far beyond its locale.” (4)

For this reason Yogananda did not only talk of a practical life-style for returning to the earth and self-sufficiency, of freedom from taxes and the accumulation of money, but talked above all of values such as friendship, cooperation and harmony. If there are no common ideals to unite a group of people and if there emerges the desire for abuse of power, there is the risk of soon seeing conflict and disharmony arising. Spiritual values and Self-realization are a part of all major spiritual paths. It is important to give pride of place to our inner progress as souls, because only in this way are we able to see others as our true brothers, animals as our true friends and mother earth as our true home.

It is not important what religion we follow or what spiritual path we feel resonates most in our hearts, a life-decision based on harmony should never be bound to a dogma. In one sense, where there is an opening of the heart to the universal values of brotherhood, there is an inner spiritual path. It is when the heart wishes to express something higher that it unites everyone and everything, instead of dividing, judging and suppressing; a divine park is already awakened.

For decades, there have been many communities with this intention. But all it takes is one small group of friends who, with a strong common ideal, decide to gather together. Through the phenomenon of the hundredth monkey, every little drop will become a sea and as with all great changes in history, the resonance that a small transformation will have in an isolated piece of earth on the planet, will spread everywhere raising awareness and creating a world movement that will be sustained by friendship, regardless of distance.

As Yogananda said: make happiness your wealth.

Further reading:

Cities of Light / Swami Kriyananda. Ananda Sangha Publications, 2009.

Notes 1, 2, 4: Autobiography of a Yogi / Paramhansa Yogananda. – Ananda Sangha Publications, pp. 460, 467 and 469.

Note 3: 2019, The Green New Deal: Why the Fossil Fuel Civilization Will Collapse by 2028, and the Bold Economic Plan to Save Life on Earth, St. Martin’s Press 2019.

 

 

 

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