Sapori delicati e morbidi, quello che rappresenta l’energia femminile che in questo momento di conflitto può portare una nuova rinascita. Prova la torta Mimosa per condividere la Pasqua.
di Elena Losi
Un inverno di qualche anno fa ho conosciuto Amelia. Mi piace passeggiare col mio cane, tra i boschi, incespicando tra rami spezzati, lungo sentieri sconosciuti. Era una bellissima giornata, cielo terso, sole accogliente, la neve quasi completamente sciolta. Sono arrivata alla mia quercia preferita, un imponente albero che sovrasta solitario la cima di una collina. Da lì ho preso un sentiero a caso, mai notato prima e sono arrivata in prossimità di un caseggiato di pietra.
Grande, in mezzo al nulla, circondata da colline e alberi sparsi qua e là nel silenzio della natura. Ad un certo punto, curiosando intorno a questa casa che pensavo abbandonata, la vedo. Mi volta le spalle. Le parlo perché non si spaventi voltandosi e vedendomi lì, una sconosciuta vicino alla sua casa. Se ne stava in piedi affilando un paio di cesoie mezze arrugginite. Aveva in testa un cappello di lana. E una fascia di lana sopra il cappello. Scarponi da montagna ai piedi, un cappotto o una veste pesante color vinaccia sopra ai pantaloni della tuta e sopra a questo un piumino nero lungo fino ai piedi.
Amelia, una dolce nonnina di 83 anni. Mi vede ed inizia a farmi domande. Chiseidoveabitidadovevieniinqualecasaabiti? Abbiamo passato quasi mezz’ora a parlare di strade e persone che non conosco. Non capivo se non riuscivo io a spiegarmi o aveva problemi lei a comprendere. E poi, ad un certo punto, inizia a raccontarsi. Con le sue parole un pò sfasate, rotte a metà, intuisco che le figlie avevano 7 anni e 14 mesi quando il marito si suicida. E da allora lei è rimasta sola, in quella grande casa vicino ad un edificio pericolante. E vive ancora lì, da sempre, da sola. E non smette di sorridere.
E io che mi ero svegliata con la luna storta, malinconica, di quel sorriso ne ho fatto la mia medicina. Mi ha scaldato l’anima, mi ha cambiato la giornata. Amelia mi ha regalato la semplicità di una vita trascorsa nello stesso luogo da una vita, con le galline e un cane, con una roulotte inutilizzata diventata ripostiglio per le casse di patate. Non mi manca niente mi ha detto, ho la luce, il telefono, l’acqua calda e poi ho i miei vicini. Che non sono dirimpettai, perché Amalia intorno non ha nessuno. Stanno almeno a un km di distanza. Ma non si sente sola, non è sola. E in quel momento ho smesso di sentirmi sola anche io.
A lei , a tutte le donne, all’energia femminile che guarisce il mondo, dedico una torta col fiore che la rappresenta: la mimosa
TORTA MIMOSA
Per il Pan di Spagna
220gr di farina 0
30 gr di farina di mais fioretto
100 gr di zucchero di canna
100 gr di olio di semi di girasole deodorato o di mais
200 gr circa di succo di mela
1 bustina di cremortartaro o lievito per dolci
1 bustina di zafferano in polvere o 1 cucchiaino di curcuma
Scorza di limone
1 cucchiaino di aceto di mele
1 mela
Succo di mela qb per inumidire la base
In una ciotola unire tutti gli ingredienti secchi. In una brocca unire gli ingredienti liquidi e la mela tagliata a tocchetti. Frullare il tutto per ottenere un’emulsione omogenea. Unire gli ingredienti secchi con quelli umidi usando un lecca pentola. Traferire il composto in una teglia a cerniera e cuocere in forno caldo a 170 gradi per circa 25 minuti. Lasciar raffreddare su una gratella prima di farcire
Per la crema
500ml di latte di riso
100 gr di zucchero di canna
Scorza di limone intera
Scorza di limone grattugiata
1 cucchiaino di vaniglia
1Cucchiaio di crema di mandorle
4 Cucchiai di amido di mais
In un pentolino unire la scorza di limone intera, lo zucchero e la vaniglia e far sobbollire per qualche minuto. Lasciar intiepidire e filtrare.. Rimettere poi sul fuoco, portare ad ebollizione e aggiungere l’amido sciolto in poco latte di riso freddo. Mescolare bene utilizzando una frusta e quando si è addensato togliere dal fuoco.
Assemblaggio della torta
Tagliare a metà il Pan di Spagna. Scavare la parte sotto in modo da formare una sorta di contenitore lasciando circa 2cm di bordo sui lati a sul fondo. Inumidire leggermente la base con del succo di mela. Versarvi dentro la crema intiepidita. Livellare e coprire con la calotta del pan di spagna capovolto. Inumidire anche la calotta col succo di mela e ricoprire con la restante crema la superficie e i bordi della torta. Decorate con .il pan di spagna (ricavato dalla base) tagliato a cubetti